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Sforato il Patto di stabilità a Piazza? Il bilancio ai raggi x della Corte dei Conti

I magistrati: gli accertamenti sui «fabbricati fantasma» non erano entrate. Il ragioniere Catalano: «Credito sicuro»

PIAZZA ARMERINA. I conti comunali sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti. Il sindaco Filippo Miroddi e il ragioniere capo Alfonso Catalano sono stati ascoltati dai giudici contabili sul possibile sforamento del Patto di Stabilità nel 2012. L'audizione è avvenuta a Palermo, lunedì mattina, davanti alla sezione Controllo della magistratura contabile. Il ragioniere capo Catalano ha presentato nel corso dell'udienza un memorandum con le valutazioni dell'ufficio Economico-finanziario. La Corte aveva notificato al Comune armerino una serie di rilievi relativi al Rendiconto 2011 e 2012, ma soprattutto aveva chiesto spiegazioni sul presunto sforamento del Patto di Stabilità, rilevato nei mesi scorsi dal Collegio dei Revisori dei Conti. Catalano, il quale ha sempre sostenuto il contrario, firmando il rispetto del Patto nella certificazione inviata a marzo al Mef, il ministero per l'Economia e la finanza, ha risposto ai rilievi dei giudici, soffermandosi soprattutto sul nodo dei cosiddetti «fabbricati fantasmi», fronte sul quale si è innestato il doppio e opposto giudizio sulla tenuta dei conti comunali da parte del ragioniere Catalano e dei tre componenti del collegio dei revisori.  Secondo i revisori, gli accertamenti prodotti ed inseriti in bilancio al 31 dicembre 2012 mancherebbero del requisito necessario per essere inseriti tra le entrate accertate. E questo per una cifra di 260 mila euro. In pratica, un credito per essere tale deve essere certo, liquido ed esigibile. Ma il credito che nello specifico sarebbe all'origine dello sforamento, cioè gli accertamenti Ici sui cosiddetti «fabbricati fantasma», secondo il collegio dei revisori al 31 dicembre non avrebbe rispettato quel requisito. Una somma che quindi non andava inserita tra le entrate. Di diversa valutazione il giudizio espresso da Catalano, il quale ha sempre ribadito come di fatto il credito fosse assolutamente sicuro, anche alla luce della mancanza di contestazioni da parte dei titolari dei fabbricati agli accertamenti degli uffici. Adesso la parola passa ai giudici della Corte, i quali si prenderanno alcuni giorni, forse settimane, per valutare la memoria del Comune e poi decidere se sanzionare o limitarsi solo a delle prescrizioni e rilievi nei confronti della nuova amministrazione comunale guidata da meno di un mese dal sindaco Miroddi. La vicenda fa riferimento al 2012, periodo nel quale al governo della città dei mosaici c'era la giunta diretta dall'ex sindaco Carmelo Nigrelli. E proprio Nigrelli aveva accusato una parte del Collegio dei revisori dei conti di essere politicizzato e di non aver agito con obiettività.

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