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Stand chiusi e crollo delle vendite Piazza, crisi sui souvenir dei Mosaici

L’apertura del varco per facilitare l’accesso dei turisti ha tagliato fuori le bancarelle montate sulla strada provinciale

PIAZZA ARMERINA. Stand chiusi e crollo delle vendite di souvenir. Comparto commerciale in ginocchio alla Villa Romana del Casale dopo l'apertura del varco che ha da una parte ha facilitato l'accesso al sito Unesco dei turisti, ma dall'altra ha tagliato fuori le bancarelle montate sulla strada provinciale 90.
Il settore commerciale legato all'area archeologica, costituito da circa 28 venditori di guide turistiche, gadget e artigianato locale, proprio nel clou della stagione turistica, fa registrare una crisi molto forte. Alla quale si aggiunge un clima da far west nel quale per spirito di sopravvivenza l'improvvisazione quotidiana sembra rappresentare l'unico escamotage per tirare avanti.
Quello che succede in questi giorni è sotto gli occhi di tutti. Ieri mattina, ad esempio, tutti gli stand della strada provinciale si presentavano chiusi. Ma i venditori di souvenir devono pur vivere, il fisco batte sempre cassa e a casa bisogna portare il pane. E allora alcune bancarelle montate vicino al varco di accesso alla strada che porta ai cancelli della Villa Romana, altre all'interno della nuova e ancora non attiva area commerciale del sito Unesco, proprio accanto ai box in legno per la vendita che continuano a rimanere nel frattempo chiusi, altre bancarelle sulla strada sterrata che porta al sito archeologico.
Il caos è scoppiato qualche settimana fa, quando, su disposizione della Procura, era stato riaperto un varco che in precedenza era stato ostruito, a quanto pare in modo abusivo, per costringere i turisti ad un largo giro che li facesse passare dagli stand della provinciale 90. L'apertura del varco ha facilitato il cammino dei visitatori, ma ha lasciato praticamente senza lavoro i commercianti. Sindacati e rappresentanti di categoria sono sul piede di guerra, anche se tra gli stessi venditori non sempre c'è perfetta sintonia sulle strategie di protesta da seguire.
Di fatto in queste ore sta circolando molto forte e insistita l'ipotesi di forme di manifestazioni molto eclatanti. Le telefonate si rincorrono tra commercianti e direzione del Parco Archeologico, tra sindacati e il nuovo assessore alle Attività produttive Luigi Bascetta. Il varco fatto aprire dalla Procura potrebbe presto essere chiuso di nuovo, questa volta con provvedimenti ufficiali, lasciando operativo un passaggio per i turisti. Almeno sulla carta. Magari poi, come si vocifera, con la chiusura abusiva di quello stesso piccolo varco. Un impasse molto grave nel quale a pagare è soprattutto il comparto commerciale. Il livello di esasperazione è molto forte, il treno degli ultimi arrivi turistici si rischia di perderlo e le istituzioni nicchiano.

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