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Provincia, conto alla rovescia a Enna Ora si teme l’inizio delle scuole

ENNA. Di certo anche solo qualche mese fa un Ferragosto tanto in ansia per il personale e per l'intera Provincia nessuno lo avrebbe pronosticato. L'incertezza domina su tutto ma il bilancio langue. Da Palermo continuano ad arrivare rassicurazioni per nuovi trasferimenti. Una manovra complessiva che dovrebbe portare le Province al 31 dicembre, data ultima per l'emanazione della legge di riforma. Ma sono annunci, autorevoli ma sempre annunci che non lasciano dormire sonni tranquilli a chi lavora nelle Province. Senza non ci sarebbero più stipendi da settembre e le scuole avrebbero difficoltà ad aprire nello stesso mese per mancanza di trasferimenti. Anche agli incontri sull'argomento è riservata lo stesso trattamento. Le riunioni vengono annunciate e poi difficilmente onorate. E così è riaccaduto nel fine settimana con un incontro programmato fra governo regionale e sindacati. Ma il rimandare la definizione dei problemi non è di esclusiva pertinenza della Regione. Questo percorso viene adottato anche a Roma. Un esempio? La riunione definitiva per la completa statalizzazione del liceo linguistico di Enna e Agira è stata rimandata. Doveva tenersi a fine luglio, se ne riparlerà a fine agosto. A tentare di dare una soluzione al problema c'è l'impegno del ministro per la Pubblica amministrazione Giampiero D'Alia. Quest'ultimo da solo però non può decidere nulla. Deve far sedere attorno ad un tavolo anche i rappresentanti del ministero della Pubblica istruzione, dell'Economia e della Ragioneria centrale dello Stao. Sono col fiato sospeso una cinquantina fra docenti e personale Ata e oltre 400 famiglie. Sembra un paradosso ma tanta precarietà per il futuro investe proprio un istituto che può mettere sul tavolo tanto appeal. Nonostante il grigiore che lo avvolge gli studenti iscritti sono oltre 400. Solo al primo anno le iscrizioni sono stare 99, ben 65 ad Enna e 34 ad Agira.

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