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Tares e Irpef, via ad aumento dell’addizionale a Pietraperzia

PIETRAPERZIA. Dopo varie sedute andate a vuoto per mancanza del numero legale, il consiglio comunale è riuscito ad approvare il regolamento Tares e l'aumento dell'addizionale comunale Irpef. Passa, in base ai redditi, dall'attuale 0,2 per cento allo 0,8 per cento. Voto favorevole, per 7 a sei, dalla maggioranza. Contrari i cinque di opposizione e il presidente del consiglio comunale Rosa Maria Giusa. Per il secondo punto - addizionale comunale Irpef - il sindaco Enzo Emma, presente in aula, ha detto: «Gli aumenti sono progressivi in base al reddito familiare. Vengono agevolati quelli più bassi e penalizzati i redditi più alti». Approvata all'unanimità dall'aula la proposta per l'autorizzazione di un istituto comprensivo a Pietraperzia, che manterrebbe quello esistente per non intaccare il dimensionamento ottimale con eventuale aggregazione anche con scuole di comuni viciniori. Queste le nuove aliquote dell'addizionale comunale Irpef con riferimento ai redditi familiari: fino a novemila euro di reddito annuo esenzione totale; da novemila a 15 mila euro, 0,60; da 15 mila a 28 mila, 0,65; da 28 mila euro a 55 mila, 0,70. Superando questa soglia e fino a 75 mila euro, si pagherà un'aliquota dello 0,75 per cento. Oltre i 75 mila euro, l'aliquota dell'addizionale comunale Irpef è dello 0,80. Franco Di Calogero, capogruppo di opposizione, ha detto: «Per la Tares saranno penalizzate le famiglie numerose che, di solito, sono le meno abbienti. Per questo motivo il nostro voto è contrario al Regolamento Tares». Il sindaco Enzo Emma ha detto che «sono previste, per la Tares, agevolazioni per chi possiede una sola casa, i garage non dovrebbero pagare e saranno ridotte le tariffe per le case di campagna». Molto infuocata la penultima seduta che aveva all'ordine del giorno tali punti. Il consigliere di opposizione Enza Di Gloria aveva detto, che «Bisogna attingere a fondi comunitari per non gravare sule,tasche dei contribuenti». Visto il battibecco con la maggioranza, il presidente del consiglio comunale Rosa Maria Giusa ha sospeso i lavori per dieci minuti. Alla ripresa è mancato il numero legale proprio perche la stessa Giusa, in quella occasione ago della bilancia, non è rientrata in aula, come fatto dall'opposizione. Francesca Calì, che ha assunto il ruolo di presidente del consiglio comunale perché consigliere più anziano per voti, ha rinviato i lavori al giorno successivo quando i tre punti sono stati approvati anche se di stretta misura.

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