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«La protesta per la Kore» di Enna, sconti di pena

ENNA. Il 5 maggio 2005 numerosi politici della sinistra ennese scesero in piazza, guidati dall’allora vicepresidente dell’Ars Mirello Crisafulli, occupando l’autostrada Palermo-Catania in segno di protesta, contro i ritardi del ministro Letizia Moratti nella firma del decreto che, di lì a breve, avrebbe sancito l’autonomia dell’università Kore. L’altro ieri sera la Corte di appello di Caltanissetta ha assolto Crisafulli dal reato di resistenza a pubblico ufficiale e ha commutato la condanna residua, tre mesi per interruzione di pubblico servizio (l’autostrada in direzione Catania rimase bloccata per un po’), in una pena pecuniaria di 3.420 euro di multa. Gli imputati erano 23, tutti accusati solo di interruzione di pubblico servizio, eccetto che Crisafulli, Angelo Salamone, Giuseppe Mazzola e Filippo Caccamo, per cui, oltre a questa imputazione, c’era pure la resistenza. Questa accusa adesso però è caduta per tutti. Gli ultimi tre prendono solo un mese per interruzione di pubblico servizio. La sentenza è stata emessa dalla seconda sezione penale della Corte di appello, presieduta dal giudice Sergio Nicastro, a latere D’Amore e Tomaselli. Assolto con formula piena l’allora autista di Crisafulli, Roberto Marino, difeso dall’avvocato Mauro Lombardo. La Corte poi ha anche commutato – per la moglie e il figlio di Crisafulli, Maria Lo Verde e Maximiliano Crisafulli, per il presidente dell’università Kore Cataldo Salerno, per il sindaco di Enna Paolo Garofalo, per Giovanni Barbano, Filippo Cancarè, Angelo Caramazza, Marzia Giangreco, Salvatore Muratore e Luigi Savarese – la pena di due mesi di reclusione, con la condizionale, che era stata emessa in primo grado, in una multa di 2.228 euro. Pena trasformata in una multa, di 1.140 euro, anche per Angelo Salamone e Filippo Caccamo. Per il resto è stata confermata la sentenza impugnata e dunque le condanne inflitte in primo grado, tutte con pena sospesa e condonata. La sentenza riguarda anche, sempre per l’unica ipotesi relativa all’interruzione dell’autostrada, le condanne a due mesi, anch’esse con la condizionale e il condono, per l’ex presidente della Provincia ed ex deputato regionale Elio Galvagno e l’ex deputato regionale Salvatore Termine. I difensori di Crisafulli, gli avvocati Giovanni Palermo e Alfredo Galasso, nella loro arringa avevano sollecitato la sua piena assoluzione, rivendicando a gran voce che non ci fu alcuna resistenza a pubblico ufficiale. A sostenerlo erano stati anche, durante il processo di primo grado, alcuni funzionari di polizia. Crisafulli, ieri mattina, contattato telefonicamente per un commento, non sapeva ancora della sentenza. «Non ho ancora parlato con il mio avvocato – ha detto il segretario provinciale del Pd –. Apprendo con soddisfazione della sentenza: non c’è mai stata alcuna resistenza a pubblico ufficiale ed è importante che sia stato affermato». Fonti di difesa ricordano anche che le forze dell’ordine erano state informate per tempo della manifestazione.

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