PIAZZA ARMERINA. "Sarebbe un atto criminale verso la cultura perdere la cappella sistina si Sicilia". Una parte degli affreschi del Borremans della chiesa di San Giovanni Evangelista rischiano ormai di andare persi in modo irreversibile.
L'ex componente del comitato tecnico-scientifico italiano siti Unesco, Francesco Galati, già dirigente del settore comunale Beni culturali, ha scritto una nota urgente all'assessore regionale dei Beni culturali Maria Rita Sgarlata, chiedendo di salvare l'opera del pittore fiammingo. Il Trionfo di San Benedetto e il Martirio di San Placido, due pannelli del vasto sistema di affreschi settecenteschi della chiesa, sono in parte ricoperte da velinature, veri e propri tamponi per contenere la perdita definitiva della pellicola pittorica.
"Purtroppo ad oggi, a distanza di anni, nulla è stato fatto, anzi quelle velinature forse stanno producendo un danno che potrebbe rivelarsi irreversibile senza un immediato restauro, con conseguenze gravissime al nostro patrimonio culturale siciliano", dice Galati nel suo grido d'allarme rivolto alle istituzioni regionali, accusate, insieme alle altre autorità competenti, di un "silenzio assordante". Per questo l'ex funzionario ha chiesto uno sforzo, pur nella situazione finanziaria drammatica delle casse regionali, per recuperare le risorse necessarie a salvare i due pannelli. "Due ammalati in coma che rischiano di morire da un momento all'altro, ma le istituzioni non mi aiutano", ha detto don Antonio Scarcione, il quale non sa più dove sbattere la testa per tentare di convincere le istituzioni civili e religiose a fare qualcosa per quel trionfo di colori sulla volta e sulle pareti della sua chiesa del centro storico.
Le volte del tetto e le pareti laterali di San Giovanni Evangelista, le cui strutture attuali sono settecentesche, furono totalmente affrescate dall'artista olandese e dai suoi allievi nella prima metà del XVIII secolo, e rappresentano la vita dei santi benedettini. Tra le principali scene, nella volta "L'Immacolata tra le virtù", nel presbiterio "L'Adorazione dei pastori" e alla destra "L'Epifania". La stessa nota è stata inviata anche al sindaco Filippo Miroddi, mentre si spera che pure la Diocesi di via La Bella possa fare qualcosa per salvare il Borremans.
L'emergenza, sia pure in modo informale, è stata sottoposta anche alla direzione del Parco Archeologico della Villa Romana del Casale, visto che i fondi legati al 30 per cento degli incassi del sito Unesco potrebbero anche essere utilizzati per il recupero di beni culturali di particolare rilievo della città dei mosaici, così come previsto dalla convenzione tra Regione e Comune. Già dieci anni fa, nel 2003, l'ormai ex vescovo della Curia di Piazza Armerina, monsignor Michele Pennisi, scrisse un'accorata lettera all'assessorato regionale, parlando di "magnificenza"