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Lunedì 18 Novembre 2024

Piazza, il turista ora è solo mordi e fuggi

PIAZZA ARMERINA. Sempre meno turisti soggiornano nella città dei mosaici. Gli ultimi dati diffusi dal servizio regionale Turistico, l'ex Azienda di Soggiorno e Turismo, non portano buone notizie per il comparto turistico alberghiero locale. Diminuiscono gli arrivi, cioè il numero delle persone che trascorre almeno una notte in una struttura ricettiva alberghiera o extralberghiera piazzese, e in calo sono anche le presenze, cioè il totale annuale delle notti trascorse nelle stesse strutture. Nel 2013 gli arrivi si sono attestati a 21.895, con un decremento del -3,81 per cento rispetto all'anno precedente, mentre le presenze sono state 33.600, -13,81 per cento rispetto al 2012. Il calo si era già manifestato tra il 2011 e il 2012, Nel 2011 gli arrivi erano stati 23.128, mentre le presenze 40.023; nel 2012 il primo dato era sceso a 22.763, mentre il secondo a 39.029. La curva negativa continua anche se si effettua una comparazione tra il febbraio appena trascorso e lo stesso mese dell'anno scorso, poiché si registra un -7,8 per cento negli arrivi e un -11,31 per cento nelle presenze. La consistenza ricettiva è oramai di solo un migliaio di posti letto, avendo chiuso alcune strutture ricettive. Sconsolante il commento del responsabile del servizio Turistico piazzese, Michelangelo Trebastoni: «Bisogna prendere atto che il turismo in Sicilia non è una risorsa, non incentiva alcuna professione e non potrà essere il volano dell'economia». «Gli imprenditori proprietari di strutture ricettive farebbero bene a riconvertire le stesse in altre attività, non si può più assistere ai motivati lamenti di chi, pur operando in questo comparto con abnegazione e professionalità, investendo propri capitali, non riesce poi a pagare neanche le spese di gestione, a onorare gli impegni con gli istituti bancari, pur avendo ridotto l'organico del personale ai minimi termini», aggiunge Trebastoni, il quale è anche vice presidente nazionale dell'Unionturismo. E sottolinea: «Serve l'applicazione della tassa di soggiorno nei comuni e l'attuazione dei regolamenti per gli incentivi a favore dei tour operator per i soggiorni turistici, per il turismo scolastico e quello congressuale, la cui copertura finanziaria è nel 30 per cento che la Regione Siciliana riconosce ai comuni sede di parchi archeologici e musei, percentuale che dovrebbe essere, invece, del 70 per cento». E non è un caso che di recente l'imprenditore Silvio Pranio, titolare del Park Hotel Paradiso, la più grande struttura alberghiera della città, abbia chiaramente evidenziato come a salvare 25 dei 49 posti di lavoro della sua azienda siano stati i 150 migranti accolti nella sua struttura, provenienti dai viaggi della speranza con i barconi tra la Libia e la Sicilia. Il contributo statale previsto per ogni migrante di fatto tiene in piedi l'occupazione del suo hotel. «Se il turismo non decolla proverò ad ospitarne il doppio di migranti», dice.

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