Enna

Domenica 17 Novembre 2024

Furti a Pergusa, fermato un rumeno

PERGUSA. La squadra mobile ha individuato uno dei possibili responsabili dei furti nelle campagne di Enna bassa e Pergusa, che lo scorso dicembre avevano provocato un allarme generalizzato.
È stato sottoposto a fermo, per il pericolo che possa scappare e tornare nel suo Paese, il rumeno Marian Andrei Nistero, 20 anni, che vive a Palermo. Il giovane è accusato di un furto avvenuto l’11 dicembre scorso, con modalità particolarmente cruente, all’interno di un'abitazione, in un momento in cui era rimasta incustodita. La porta d’ingresso, secondo quanto si è appreso, era stata scardinata, la casa messa sottosopra ed erano stati rubati preziosi, telefonini ed una macchina fotografica. Attraverso un’intensa attività investigativa, in pratica, i poliziotti sono giunti al rumeno, che risultava presente a Enna nelle date di alcuni furti. Poi gli agenti della Mobile, diretti dal vicequestore Giovanni Cuciti, sono andati a Palermo, ed hanno trovato parte della refurtiva nella casa dove vive il ventenne. Assieme a lui, c’erano alcuni connazionali. Il fermo è stato disposto dal pm Marco Di Mauro, e ora dovrà essere sottoposto a convalida.
Sta di fatto che la polizia ritiene di aver appurato con certezza la presenza del giovane nel momento del furto, forse anche con l’ausilio della tecnologia gps e delle tracce lasciate dal telefonino.
Inoltre, sempre secondo gli investigatori, sarebbe risultato presente a Enna anche in occasione di altri due analoghi episodi avvenuti a dicembre. Il fermo è stato disposto per il pericolo di fuga. E così per il ventenne immigrato dalla Romania si sono aperte le porte del carcere di Enna, dove si trova tuttora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Proseguono le indagini per identificare e rintracciare i complici. Dunque arrivano i primi frutti delle indagini su un caso, la raffica di furti prenatalizi, che aveva provocato paura nelle contrade di Enna. I raid si erano fermati anche a seguito dell’intensificazione dei controlli, disposta dal questore Ferdinando Guarino. J. Tr.

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