Enna

Domenica 22 Settembre 2024

Piazza Armerina, niente fondi per gli affreschi di Borremans

PIAZZA ARMERINA. Salvataggio degli affreschi del Borremans addio. Non ci sarebbero fondi all'assessorato regionale ai Beni culturali per quella che viene definita la «Cappella Sistina di Sicilia», la chiesa di San Giovanni Evangelista con il ciclo di opere sulla volta e le pareti laterali attribuite al pittore fiammingo. La conferma arriva dal settore Beni culturali della Diocesi. Due affreschi sono coperti da veli tampone, in molte parti la pellicola pittorica è già saltata in modo irreversibile. Entrambi i pannelli laterali, il "Trionfo di San Benedetto" e il "Martirio di San Placido", sono fasciati da tamponi ormai in parte scollati. Scene potrebbero scomparire in modo irreversibile, per questo serve un restauro conservativo urgentissimo. «Ho parlato di persona con l'assessorato regionale, i soldi non ci sono, così mi è stato detto in modo molto chiaro, mi dispiace perché era stato assunto un impegno dal precedente assessore, ma il nuovo assessore non era a conoscenza dei problemi degli affreschi del Borremans, purtroppo la situazione è questa» spiega don Giuseppe Paci, responsabile dei Beni culturali della Curia, allargando le braccia dal secondo piano della sede vescovile di via La Bella. Una corsa contro il tempo per trovare 63 mila euro, somma necessaria a salvare il Borremans dallo "stato comatoso", come lo ha definito uno sconfortato don Antonino Scarcione, il parroco di San Giovanni che ha già messo mano alle proprie tasche, al suo trattamento di fine rapporto, come dirigente scolastico in pensione, per recuperare un pulpito antico presente in chiesa. La soprintendenza di Enna ha già presentato i due progetti stralcio di 39 e 24 mila euro per la messa in sicurezza e il restauro dei due pannelli a rischio. L'ex assessore regionale dei Beni culturali Maria Rita Sgarlata, dopo un sopralluogo nella chiesa effettuato a fine gennaio, aveva promesso 70 mila euro per la somma urgenza. Un impegno politico assunto all'interno della chiesa, proprio nel corso di un colloquio con padre Scarcione, ribadito più volte pubblicamente. Ma quei fondi regionali non sono mai arrivati. E cosa più grave, non arriveranno. Almeno per ora. Dopo alcune settimane, infatti, il rimpasto nella giunta regionale ha messo all'angolo proprio la Sgarlata, e con la Sgarlata anche il dossier sugli affreschi del Borremans. Don Scarcione pare abbia intenzione di effettuare un altro tentativo a Palermo, agli uffici regionali. Le infiltrazioni d'acqua sono state rimosse, si è già proceduto alla revisione del tetto, alla ristrutturazione della finestra del lato nord, al ripristino della grondaia e dei pluviali. Interventi effettuati con il contributo economico dell'Opera Pia Geraci, proprietaria della chiesa, e del Comune della città dei mosaici. Lavori necessari a rimuovere le cause dell'umidità e a rallentare l'agonia del moribondo. «Sarebbe un atto criminale verso la cultura perdere queste opere» ha sottolineato Giuseppe Galati, l'ex componente del comitato tecnico-scientifico italiano siti Unesco ed ex dirigente dei Beni culturali del Comune, che nei mesi scorsi aveva lanciato un appello proprio all'assessore Sgarlata. Le ultime abbondanti piogge, poco prima dell'arrivo della primavera, avevano provocato ulteriori danni ad un affresco nel quale viene raffigurata la visita dei pastori al Bambino Gesù. Si sta rovinando in pratica la pellicola pittorica dalla faccia del bambinello, in un altro affresco vicino all'altare, tanto che don Scarcione parla di un Gesù martoriato, che sembra «affetto dalla lebbra».

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