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Vertice per salvare la casa di riposo di Piazza Armerina

A far precipitare la situazione pare siano state le azioni legali di recupero coattivo delle buste paga attivate dai lavoratori, con i soldi che sono stati pignorati direttamente presso la banca della San Giuseppe

PIAZZA ARMERINA. Incontro domani mattina tra i sindacati e il commissario della casa di riposo San Giuseppe, Giovanni Di Noto, per scongiurare la chiusura dell'istituto per anziani di Piano Sant'Ippolito e mettere nero su bianco un'ipotesi di piano di rientro dai crediti vantati dai dipendenti per gli stipendi arretrati. "Pronti a mettere in stand by i decreti ingiuntivi, chiediamo di far partire un piano di rientro per cominciare a pagare le buste paga arretrate del personale, i lavoratori disposti anche a lavorare gratis per alcuni mesi, ma ci vogliono segnali concreti di buona volontà", dice Luigi Bascetta, coordinatore provinciale del sindacato Csa. "E devono fornirci anche i documenti contabili sulla gestione dell'istituto, dalle fatture, alle spese, ai ricavi, lo abbiamo chiesto da tempo ma non ci sono stati dati", aggiunge il sindacalista. Lo stato di crisi economica dell'istituto continua da anni, con il personale pagato di rado e decine e decine di stipendi arretrati ancora da saldare. Ma a far precipitare la situazione pare siano state le azioni legali di recupero coattivo delle buste paga attivate dai lavoratori, con i soldi che sono stati pignorati direttamente presso la banca della San Giuseppe. Le somme pignorate e già pagate dalla banca ammontano a 66 mila euro. Poi ci sono 3 atti di pignoramento notificati dai dipendenti tra il 4 marzo e il 10 aprile per un importo complessivo di 257 mila euro in fase di accantonamento ed erogazione. Ed a questi si aggiungono altri 17 atti di pignoramento ancora più recenti, notificati dai lavoratori lo scorso 4 giugno per altri complessivi 539 mila euro. L'ormai ex presidente dell'istituto Nunzio Crimì, di recente, in una drammatica lettera inviata all'assessorato regionale alla Famiglia, aveva lanciato un grido disperato di allarme: «La Ipab San Giuseppe non è nelle condizioni di erogare i servizi con la regolarità richiesta». L'ente fino a qualche settimana fa aveva appena la disponibilità di cassa per i generi di prima necessità per 9.739 euro. Questa la difficile situazione trovata da qualche giorno dal commissario fresco di nomina. Il funzionario Giovanni Di Noto è stato inviato dalla Regione alla San Giuseppe dopo le dimissioni di alcuni componenti del consiglio di amministrazione della casa di riposo. 

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