PIAZZA ARMERINA. La cooperativa Assomed si aggiudica l'affidamento del servizio di asilo nido comunale. Il presidente della commissione di gara Giuseppe Notaro, dirigente responsabile del settore Politiche sociali, ha assegnato la gara alla coop di Aidone dopo aver invitato cinque cooperative del settore alla procedura selettiva. Il precedente servizio scadeva il 31 agosto e occorreva fare in fretta. L'asilo nido, almeno fino a dicembre, rimane così coperto, anche se poi occorrerà verificare se andare in regime di proroga o avviare una nuova gara. L'asilo, in tempo di forte crisi in cui versano gli enti locali, continua a rimanere tra i rami della macchina comunale che potrebbero saltare. Il Comune nel frattempo ha anche messo mano alle rette per rendere sostenibile il servizio dopo i ridotti investimenti nel settore. L'amministrazione ha dato il via libera all'adeguamento delle rette mensili per le famiglie, subordinandolo come già avveniva alla cosiddetta Isee, la situazione economica familiare, ma ritoccando alcune fasce. Il servizio non sarà gratuito per nessuno. Chi ha redditi annuali molto bassi, fino a 3 mila euro, dovrà pagare 50 euro al mese, da 3 mila a 4 mila 58 euro, chi ha un Isee tra gli 8 e i 9 mila euro una retta mensile da 105 euro e così via, secondo il principio che chi guadagna di più pagherà di più. Oltre i 13 mila euro, infine, la retta mensile si attesterà sui 165,5 euro. Ma a pagare saranno pure gli indigenti. Adeguamenti che entreranno in vigore per le famiglie a partire dal primo settembre di quest'anno. Il settore Politiche sociali ha stimato che da questo adeguamento dovrebbero arrivare alle casse comunali circa 64 mila euro in più nei dodici mesi. Lo stanziamento di bilancio per l'affidamento in concessione dell'asilo nido nel 2013 era stato abbassato a 181 mila euro rispetto al 2012, quando il Comune investiva nello stesso servizio 230 mila euro. Se poi ci mettiamo le spese delle utenze e quella di tre dipendenti comunali il costo reale per le casse comunali sale a 231 mila euro nel 2013. Di fatto i 50 mila euro di contrazione della spesa sul bilancio comunale è stato scaricato sull'utenza per continuare a tenere in vita il servizio stesso ed evitare quello che molti paventano come un'inevitabile taglio entro il prossimo biennio. A quanto pare, almeno secondo quanto relazionato dagli uffici comunali, al concessionario del servizio veniva imposto di fatto di praticare nei confronti degli utenti dei prezzi inferiori a quelli corrispondenti dalla somma del costo del servizio e dall'ordinario utile d'impresa.
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