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Da Caltanissetta a Pietraperzia
in bici per chiedere l’elemosina

PIETRAPERZIA. Veniva a Pietraperzia tutti i giorni da Caltanissetta con una bicicletta. Si piazzava davanti ai supermercati per chiedere l'elemosina e ci restava tutta la giornata. Poi, verso le 19, rientrava nel centro di accoglienza di dove attualmente è ospitato, con lo stesso "mezzo di locomozione". È la storia di Alis Nwague di 24 anni. Visto che lui aveva una bicicletta con cui spostarsi, non si riesce a capire come mai abbia avuto bisogno, per andare davanti al supermercato Giaconia, del passaggio in motorino che gli ha dato Gianluca Gallo. Da registrare che i due Pietraperzia dista da Caltanissetta una quindicina di chilometri. Lui quindi ogni giorno faceva una trentina di chilometri di cui molti in salita. Ci vuole quindi una grande forza fisica e di volontà per coprire in bici ogni giorno la distanza fra i due centri. Alis era arrivato in Italia il 25 febbraio di quest'anno. Lui ha abbandonato il suo Paese di origine, la Nigeria, per cercare di trovare, in Italia, l'Eldorado. Il giovane, nello Stato dell'Africa occidentale, ha lasciato un fratello. Al suo arrivo in Italia, si è subito dichiarato rifugiato politico. Alis Nwague, nato in Nigeria il primo gennaio 1990, aspetta con molta ansia dalle autorità italiane il riconoscimento del relativo status. In una scuola del suo Paese natale ha conseguito un diploma tecnico. «Alis Nwague si trova in Italia - afferma il suo avvocato, il legale ennese Carmelo Mirisciotti - perché le condizioni economiche e familiari del suo paese sono pessime. Il ragazzo - aggiunge il penalista - fa parte della schiera di extracomunitari che vedono l'Italia come una sorta di Eldorado». Ga.Mi.

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