NICOSIA. Dopo mesi di slittamento e di mancata trattazione il consiglio comunale, nella seduta di lunedì 8 settembre, ha determinato le aliquote e detrazioni d'imposta Imu per il 2014 e della Tasi. L’Imu continuerà a non pagarsi per la prima casa mentre per le seconde case si pagherà al 7 per mille. Azzerata invece la Tasi che a Nicosia non si pagherà. Per l’amministrazione si tratta di “una follia”. «Senza soldi non si può governare – spiega il sindaco Malfitano – sto valutando la possibilità delle dimissioni se non ci sarà un dietrofront del consiglio». Risolto il problema della determinazione delle aliquote, che era fondamentale per arrivare al bilancio di previsione 2014 che andrebbe approvato entro il prossimo 30 settembre, rimangono da approvare il regolamento per la disciplina della Imposta unica Comunale (Iuc). Rimane poi da approvare, e anch’esso è propedeutico al bilancio di previsione, il Programma triennale delle Opere Pubbliche per il periodo 2014/2016. Rimasti intrattati i punti relativi all’avvio delle procedure per la stabilizzazione dei precari e il bilancio consuntivo dell’Azienda speciale silvo pastorale. La proposta dell’amministrazione, che prevedeva l’Imu sulla seconda casa del 7,6 per mille e sulla Tasi dell’uno per mille, è stata quindi bocciata ed è prevalsa la linea dell’opposizione consiliare. In consiglio è passata, all’unanimità, la proposta avanzata dall’opposizione presentata come emendamento dal consigliere Carmelo Lizzo. «Questa scelta del consiglio – commenta il sindaco Sergio Malfitano – è pura follia. Sono state attuate scelte che porteranno alla paralisi amministrativa ed è gravissimo che chi ha avanzato la proposta non ha valutato le conseguenze». Così come sono state approvate le aliquote faranno entrare nelle casse comunali circa 500 mila euro in meno. «Si crea un enorme buco – continua Malfitano – che farà rischiare il dissesto finanziario del Comune e che sicuramente inciderà sui servizi che fino ad ora sono stati puntualmente erogati. Mi riferisco – sottolinea – ai servizi di mensa e trasporto alunni, ad esempio, che non potremo più garantire. Una situazione gravissima quindi che renderà impossibile governare ecco perché sono pronto a dimettermi se il consiglio comunale non ritornerà sui suoi passi e non modificherà le proprie decisioni». Una ipotesi, quella del dietrofront, che nessuno dei consiglieri di opposizione valuta, almeno per il momento, possibile.