LEONFORTE. È ormai allarme tra i proprietari di animali per le esche avvelenate, abbandonate da qualcuno nelle strade del centro, dopo i due episodi di intossica mento di cani in piazza Europa, avvenuti il 3 e il 4 settembre scorsi. All'indomani dei due casi, denunciati alla polizia, è stato diramato un avviso pubblico a firma del sindaco Francesco Sinatra. Il primo cittadino, in sostanza, avvisa "tutti i cittadini che nel quartiere Casino-Capra sono state rinvenute presunte esche avvelenate". «Si invitano, pertanto, i possessori di animali (cani, gatti, etc.) - scrive ancora Sinatra nell'avviso, pubblicato sul sito del Comune - a prestare la massima attenzione, al fine di prevenire la possibile ingestione di tali esche da parte dei loro animali». I primi casi erano stati segnalati venerdì scorso sul Giornale di Sicilia dal proprietario di uno dei due cani avvelenati, uno di razza "beagle" e un "jack russel". I due animali fortunatamente sono stati portati in tempo dal veterinario, il giovane professionista Alessio Scardillo, che li ha salvati. Poi i proprietari hanno sporto denuncia alla polizia. «Ho appurato che si è trattato di un caso di avvelenamento - ha spiegato il dottore Scardillo -. Ho utilizzato l'antidoto e i due cani adesso stanno bene». Ma hanno rischiato grosso: senza un intervento immediato con l'atropina, la soluzione fisiologica che si utilizza in questi casi, questo tipo di veleni, forse un diserbante che si usa nei pescheti, non avrebbe dato loro scampo. I primi due casi sono avvenuti all'altezza di piazza Europa, la zona est della città, mercoledì sera alle 22 e giovedì mattina attorno alle 8,30. Adesso le esche sono state rinvenute un pò più avanti, verso la chiesa del Santissimo Salvatore, nel quartiere Casino-Capra. I timori riguardano i cani padronali, certo, ma anche gli altri animali, randagi, che rischiano di cibarsene. I due cani salvati, infatti, devono la loro vita solo alla prontezza dei riflessi alla preparazione dei loro proprietari, che hanno capito subito cosa era successo, ai primi malori, dopo averli visti mangiare qualcosa per strada, durante la passeggiata. «È importante che si sappia cosa è accaduto per lanciare un messaggio agli altri proprietari, affinché stiano attenti, ma anche ai vigliacchi che fanno queste cose - ha detto un proprietario di Leonforte - perché sappiano che non rimarranno impuniti, ma c'è già una denuncia e rischiano di essere scoperti». Adesso questi bocconi avvelenati, così come le esche di cui parla il sindaco Sinatra, saranno trasferiti per le analisi di rito ai laboratori. Il responsabile delle esche rischia grosso, nel caso in cui fosse individuato, specie considerato che nell'ultimo tempo sono state inasprite le pene per il reato di maltrattamento di animali, con l'istituzione di un codice che punisce in maniera pesante chi si macchia di simili colpe.