ENNA. Si tinge di giallo il voto di approvazione di Sala d'Euno sulla Tasi al 2,5 per mille. Il sì di 16 consiglieri su 25 presenti in aula, 9 sono stati i contrari, è arrivato due minuti dopo la mezzanotte. L'ultima pennellata di giallo l'ha dato ufficialmente Dante Ferrari, Lista Musumeci, che ha conclusione della votazione ha domandato al vicepresidente Salvatore Di Mattia Fi, il presidente Bruno era assente, a che ora fosse avvenuto il voto. La risposta perentoria: «A mezzanotte e due minuti». L'espressione soddisfatta dei consiglieri di opposizione, ma anche di qualcuno della maggioranza, si è scontrata con il muso lungo dell'amministrazione e degli esponenti del Pd. Luigi Dello Spedale dalla rabbia non stava più nella pelle e dai banchi della giunta ha ribadito: «Dobbiamo riunirci immediatamente». Scuro ma calmo il sindaco Paolo Garofalo, che forse ha ricevuto la più sonora mazzata della sua sindacatura, non si è lasciato prendere dal nervosismo e a voce bassa ma decisa ha confidato ai suoi: «Adesso bisogna fare la battaglia al Ministero». L'assessore al Bilancio Vittorio Di Gangi nella confusione più totale ha abbozzato una prima linea difensiva: «La votazione è iniziata prima di mezzanotte». E sì perché una convincente linea difensiva è necessaria affinchè il ministero dello Sviluppo economico a Roma possa ritenere la votazione valida. Due erano i paletti imposti dalla legge: approvazione entro il 10 settembre e pubblicazione dell'imposta nel sito del ministero entro la stessa data. Tutti e due i paletti non sono stati rispettati. Ma cosa succede se la battaglia portata avanti caparbiamente dal neo gruppo Patto per Enna di Maurizio Dipietro l'avrà vinta? L'amministrazione non potrà applicare la tassazione del 2,5 per mille e la stessa scenderà secondo la previsione ministeriale all'uno per mille. Risultato? «Un buco - continua Di Gangi - di oltre due milioni di euro per le casse del Comune. Il dissesto è vicino». Quella di mercoledì è stata una serata elettrica per il consiglio comunale come da tempo non se ne vedevano. Con il Patto per Enna all'attacco per macinare minuti su minuti e superare la soglia della mezzanotte con un ostruzionismo duro ma intelligente. Patner nella battaglia Ferrari. A questa il Pd ha contrapposto il "mutismo" generale. La consegna era non perdere tempo per arrivare al più presto alla votazione. Il primo che si attenuto è stato il capogruppo Angelo Salamone che alle continue sollecitazioni di intervento da parte di Dipietro e Contino ha risposto con un segno della mano. Come dire: «Andare avanti». Ma il danno più grosso, forse scarsamente previsto, alla linea della giunta e del Pd lo ha confezionato un gruppo di consiglieri iscritti al partito ma da tempo critici: Gravina, Falzone, Tornabene e Grippaldi. L'amministrazione ha relazionato sulla tassa e quando c'era di dare nuove spiegazioni ha preso la parola il sindaco Garofalo: «Scegliamo di non rispondere per agevolare la votazione». E qui c'è stato il finimondo. Come quando il ragioniere capo ha snocciolato i dati del bilancio di previsione 2014. «Ma come - ha detto Cesare Fussone - noi domandiamo questi dati da tempo e ci hanno detto che non sono pronti. Allora è tutto falso». L'aula ha bocciato gli emendamenti proposti da Gravina Pd, Tasi al 2 per mille, e Dipietro, Tasi all'1,5 per mille.