ENNA. Tutto era pronto, istanze e graduatorie. Gli assistenti sociali avevano già concluso le visite in ognuno dei 132 anziani che avevano prodotto domanda per l'assistenza domiciliare. Le cooperative Anchise, Piramide e Asmida erano state allertate. Poi il finimondo per l'amministrazione guidata da Paolo Garofalo con il voto del consiglio comunale di mercoledì notte che ha si approvato la tassazione della Tasi al 2,5 per mille ma lo ha fatto due minuti dopo la mezzanotte e quindi l'intera previsione tributaria si blocca, diventa inefficace. In città si applica la tassa minima prevista dallo Stato, l'uno per mille. In buona sostanza saltano i conti comunali e con essi il banco dell'amministrazione. Il servizio di assistenza domiciliare agli anziani doveva prendere il via domani ma l'avvio è stato sospeso. "Non potevamo fare altro - dice l'assessore alla Solidarietà Angela Marco - dopo che tutte le spese del Comune sono state bloccate". Quindi niente servizio per gli anziani? "Per adesso abbiamo bloccato tutto, attendiamo dalla Ragioneria generale i nuovi dati contabili riguardanti il bilancio di previsione e poi vedremo". Insomma adesso tutta la macchina comunale è in stand bay, in attesa dei nuovi conti. Anche se per l'assistenza domiciliare agli anziani qualcosa si può continuare a fare. "Questo è vero perchè ci sono le somme dei Pac che arrivano dall'esterno. Ma è pur vero che noi avevamo programmato un servizio che prendeva il via e che doveva continuare nel tempo. Adesso invece se riprenderà non c'è alcuna sicurezza di continuare". E dire che l'assessore Marco era uscita soddisfatta anche dall'ultimo incontro con si sindacati che fino ad oggi hanno tanto criticato l'operato del Comune: "Nell'ultimo incontro abbiamo chiarito tante cose e credo anche che alcuni angoli sono stati smussati. Putroppo mercoledì notte il disastro è stato completo. Noi - conclude l'assessore Marco - continueremo a lavorare per assicurare l'assistenza agli anziani e offrire una prospettiva occupazione ai lavoratori". Praticamente le domande presentate dagli anziani sono state 140 delle quali 132 sono state ritenute valide e inserite in graduatorie mentre 8 non hanno superato la prima fase e sono state scartate per mancanza dei requisiti. Dati che avevano fatto storcere la bocca ai 30 operatori. Gli anziani assistiti in precedenza erano 176 mentre adesso, con i nuovi requisiti richiesti, dovrebbero essere 132. Di conseguenza il monte ore lavorativo è destinato ad essere abbattuto e con esso gli stipendi pagati. Indiscrezioni dicono che il monte assistenza, 132 anziani, era stato già suddiviso: 67 per l'Asmida, 63 per l'Anchise e 2 per la Piramide.