ENNA. «Io credo di avere provato alla Procura della Repubblica che non ci può essere una responsabilità del presidente della Regione». Così Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione, ha risposto ai cronisti al termine dell’interrogatorio svolto in Procura nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale colposo sull’inquinamento dell’ex miniera di Pasquasia. Lombardo, difeso dall’avvocato Massimo Motisi, è stato interrogato per poco meno di tre quarti d’ora dal sostituto procuratore Francesco Rio, al secondo piano del Palazzo di Giustizia. Si è presentato in anticipo di venti minuti e all’uscita si è intrattenuto pochi minuti per rispondere ai cronisti. «È andato molto bene, è stato un interrogatorio che abbiamo chiesto noi, che peraltro fa seguito ad altro interrogatorio di tre anni fa». Poi è entrato nel merito: «Il presidente della Regione ha due funzioni, una di Presidente l’altra di Commissario delegato per l’emergenza rifiuti». Poche battute, per ribadire che secondo lui in nessun caso la responsabilità è addebitabile al presidente. «La prima è una competenza che il presidente delega all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, che peraltro fa carico al servizio 6 del suo Dipartimento Acqua e rifiuti – è entrato nel merito -. Riguardo alla seconda (di Commissario, ndr.) non c’è responsabilità, perché il commissario delegato agisce con un soggetto attuatore che nell’ordinanza di nomina viene individuato e a cui sono demandate tutte le funzioni attuative delle iniziative prevista dall’ordinanza». Infine l’ex presidente ci tiene a fare una precisazione. «Sia l’assessorato Energia che il soggetto attuatore hanno fatto tutto quello che dovevano fare – ha concluso – perché mancava un progetto esecutivo, come ben sappiamo, che arrivò poi; e mancavano le risorse, che si reperirono successivamente, per 23 milioni e mezzo di euro. Reperite le risorse, si è fatta la gara per la messa in sicurezza per emergenza del sito. Gara che poi è stata bloccata lo stesso e ancora è ferma». Ora la Procura, a margine dell’interrogatorio, dovrà decidere se esercitare o meno l’azione penale. Il pm Rio ha interrogato nei giorni scorsi l’ex assessore Pier Carmelo Russo, mentre hanno rinunciato all’interrogatorio l’ex Prefetto Giosuè Marino e l’ex consegnatario del sito, l’ingegnere Pasquale La Rosa. L’accusa di disastro ambientale, va precisato, riguarda lo stato del sito di Pasquasia, dove 15 mila tonnellate di terreno sarebbero state contaminate dall’amianto.
Ex miniera di Pasquasia, l'ex governatore Lombardo interrogato in Procura
L’ex governatore: «Nessuna responsabilità del presidente della Regione»
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