ENNA. Scoppia il Pronto soccorso dell’Umberto Primo. Medici e infermieri, è vero, si fanno in quattro per seguire il flusso, tumultuoso a volte, delle emergenze, ma la proporzione numerica non regge e quindi capita di attendere 13 ore di fila se sei un codice verde o giallo. La pianta organica prevede 18 medici, ma solo 11 si dividono le 24 ore. E per smaltire le lunghe attese i turni sono stati così suddivisi: tre la mattina e il pomeriggio e solo uno di notte che dovrebbe trovare pochi pazienti in attesa ma capita, come raccontiamo, che le emergenze si susseguono una dietro l’altra.
Ecco l’esperienza di un professionista ennese, che chiede di non pubblicare il suo nome. «Di notte, in periodo festivo – dice – è quasi imbarazzante stare al pronto soccorso. In due occasioni, c’era in servizio una giovane dottoressa che correva a destra e a sinistra, passando da un paziente all’altro. I medici in quel reparto sono da lodare, si sdoppiano per seguire tutti e bene e così gli animi degli ammalati si esasperano, pronti alla rissa e la frustrazione dei medici, che allargano le braccia e si scusano, sale alle stelle».