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Clan ennese a processo, inflitti 30 anni di carcere

Sei condanne e un rinvio a giudizio per associazione mafiosa. La pena più alta per Prospero Riccombeni (7 anni, 6 mesi e 20 giorni)

CATENANUOVA. Un rinvio a giudizio e sei condanne per associazione mafiosa, con una pena complessiva di trent'anni di galera. Con la sentenza di oggi inflitta, dal tribunale di Caltanissetta, si chiude il troncone principale del processo FiumeVecchio in cui erano imputati rappresentanti di Cosa Nostra e del clan Cappello di Catenanuova.


Il gup David Salvucci ha condannato a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione Prospero Riccombeni; 6 anni e 2 mesi Agata Cicero, moglie del presunto capo clan Salvatore Leonardi che invece sarà giudicato il prossimo 4 ottobre; 4 anni e 8 mesi ciascuno per Giuseppe Pecorino di Agira e Massimo Grasso di Catenanuova; 3 anni e 8 mesi per Maurizio Prestifilippo Cirimbolo; e 2 anni - in continuazione con una precedente condanna per estorsione aggravata - per Antonino Mavica, l'ultimo dei pentiti di Cosa Nostra ennese, che ha ottenuto un'attenuante specifica per aver intrapreso la collaborazione con la giustizia.

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