PIAZZA ARMERINA. In 60 da 4 mesi attendono di essere pagati. Bolletta dell’acqua in una mano, quella della luce nell’altra, entrambe non pagate, alcuni lavoratori dell’ex reddito minimo d’inserimento, al primo piano del palazzo comunale, chiedono certezze e minacciano azioni di protesta. E se lunedì non dovessero arrivare risposte certe sul pagamento degli ultimi quattro stipendi, o almeno di una parte, sono pronti a fermarsi. «Siamo esasperati, ridotti ad una situazione di estrema difficoltà, c’è chi tra noi ha dovuto rinunciare a visite mediche specialistiche importanti a Catania per non avere i soldi della benzina per l’automobile, o chi ha difficoltà ad accompagnare i propri figli a scuola perché vive nelle contrade vicine al centro urbano», raccontano alcuni di loro. «Quello che spesso ci fa arrabbiare è la mancanza di un interlocutore certo anche da parte del nostro Comune e dei nostri amministratori, dai quali vorremmo risposte certe», aggiungono. Gli ex Rmi sono impegnati in attività di supporto alla macchina comunale, vantano quattro stipendi e a quanto pare fra alcuni giorni due buste paga potrebbero essere liquidate dalle casse regionali. Poi c’è il mese di gennaio, quando gli operatori si trovavano momentaneamente sospesi dagli uffici regionali, ma continuarono a lavorare per il Comune, con la promessa ricevuta, ricordano alcuni di loro, del pagamento delle ore di lavoro da parte dell’amministrazione comunale. «Sto verificando con certezza entro quale data verranno liquidate le buste paga degli ultimi mesi, in breve saprò dare una risposta sicura, per quanto riguarda il mese arretrato di gennaio sarà necessario mettersi attorno ad un tavolo, vedere chi ha lavorato e chi ha deciso in quel mese di non lavorare», sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Giuseppe Mattia.