ENNA. Si è aperto ieri, dinanzi al Tribunale di Enna, il processo per le irregolarità, riscontrate dopo lunghe e articolate indagini, del parco eolico di Giunchetto. Imputati, per reati urbanistici e per la rumorosità di tre torri, sono Antonio Artimagnella, Corrado Barberis e Carlo Durante, difesi dall’avvocato Salvatore Timpanaro, e Saverio Barrile difeso dall’avvocato Giorgio Varano. Tra le contestazioni non c’è traccia di altre ipotesi, quali il falso, di cui invece si era ipotizzato in fase di indagini. Probabilmente perché la scorsa estate erano state sanate, con un decreto regionale dell’assessorato all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, le irregolarità, per le quali l’impianto era finito sotto sequestro. La Aerochetto srl ha pagato una sanzione di circa 17 mila euro. In apertura di udienza le difese degli imputati hanno sollevato varie questioni procedurali ed in particolare è stata eccepita la nullità del decreto di citazione a giudizio perché non è stata citata quale persona offesa la Provincia Regionale di Enna. Una quindicina di persone offese, i residenti della zona in cui sorge il Parco che da anni combattono per potere sopravvivere al rumore, hanno chiesto di costituirsi parte civile con gli avvocati Francesca Gmmellaro, Lucia Fascetto, Giacomo Purazzo, Antonio Mangiacapra e Filippo Giacobbe. Non hanno chiesto di costituirsi parte civile, sebbene individuati come persone offese i Comuni di Nicosia, Nissoria e Leonforte, gli assessorati regionali Territorio e ambiente ed Energia.Per gli imputati Durante e Barberis l’avvocato Timpanaro ha chiesto di essere ammesso all’oblazione per le immissioni rumorose. Il processo, che già dalle battute iniziali si profila lungo e complesso, è stato aggiornato agli inizi di dicembre per consentire l’esame delle dichiarazioni di costituzione di parte civile. La fattoria del vento da 35 aerogeneratori che si snoda con le sue torri nei territori di Leonforte, Nicosia e Nissoria, fin dalla sua nascita è stata osteggiata dai residenti dell’area in cui sorge, in particolare contadini e allevatori. Tante le proteste e tante le denuncie che avevano portato all’apertura di una inchiesta, a novembre del 2010, da parte dell’allora Procura di Nicosia. La fattoria del vento era stata sequestrata a maggio del 2013 e poi quasi interamente dissequestrata ad aprile scorso. L’inchiesta ha verificato una serie di reati ambientali legati alla sistemazione idraulica, a difformità legate alla realizzazione dell’impianto, al mancato rispetto delle distanze, alla mancanza, per una stradella di collegamento tra due torri, di concessione edilizia. Per le difformità la Aerochetto Srl ha presentato una richiesta di sanatoria alla Regione Sicilia che è stata autorizzata alla fine dello scorso mese di luglio.