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Droga e bullismo, ora basta un sms per denunciare i disagi a Enna

ENNA. Un sms per dire no a droga e bullismo. È il nuovo servizio voluto dal Ministero dell'interno (lanciato da Angelino Alfano a settembre con una direttiva inviata a tutti i prefetti) che, tramite un'utenza telefonica dedicata, è stato attivato ieri anche nell'ennese, grazie all'interessamento del prefetto Ferdinando Guida.

«Sarà uno strumento semplice e alla portata di tutti - ha spiegato il rappresentante del Governo nel corso della conferenza stampa convocata ieri nella sua stanza - per segnalare casi di bullismo o di spaccio di droga e altre sostanze stupefacenti». In pratica, inviando un semplice sms al numero verde 0935.43002 (ogni provincia ha assegnato un numero di cinque cifre preceduto dal prefisso territoriale), chiunque - non in maniera anonima, ma di certo riservata e con la massima protezione soprattutto per i minori denuncianti - potrà segnalare casi di violenze, intimidazioni o prevaricazioni tra ragazzi oppure situazioni di spaccio all'interno o all'esterno delle scuole e nei luoghi abitualmente frequentati dai più giovani. «A raccogliere le denunce - continua Guida - sarà la questura che poi metterà in moto tutti gli abituali strumenti per vagliare la fondatezza della segnalazione e per intervenire in tempi rapidi a reprimere e contrastare i fenomeni denunciati».

In realtà il numero verde è solo la punta di diamante di un più ampio programma di contrasto al bullismo e allo spaccio di droga, che da mesi è stato attivato da una vera e propria task-force territoriale costituita da Procura della Repubblica, Procura e Tribunale dei minori, forze dell'ordine, scuole e Ufficio scolastico provinciale, Asp e Sert, Assessorato alle Politiche sociali del Comune, università Kore.
«Nei giorni scorsi - spiega il prefetto - abbiamo definito con tutti questi soggetti, tutta una serie di azioni mirate contro i due fenomeni che in particolare coinvolgono giovani e ragazzi. Innanzitutto coinvolgeremo in momenti formativi che partiranno a breve, genitori, insegnanti e operatori della scuola. Sono loro - chiosa Guida - i primi a potere cogliere gli iniziali segnali d'allarme tra alunni e figli». Ma non solo. Per diffondere in modo capillare il nuovo servizio a tutela dei minori, la prefettura utilizzerà anche i social network e i siti web e coinvolgerà fattivamente anche le associazioni di categoria, i gruppi di volontariato, i club service e le confraternite del territorio. «È importante che la repressione di questi fenomeni - ha concluso Guida - non sia solo demandato alle istituzioni, ma coinvolga tutta la società. Il ministero dell'Interno ha già sperimentato a Roma alla fine dello scorso anno scolastico questo servizio riuscendo ad arrivare anche ai primi arresti per spaccio di droga davanti alle scuole. Dunque, è comprovato che è uno strumento che può davvero essere utile per tutti».

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