NICOSIA. La Procura di Enna ha chiuso le indagini preliminari, aperte il 5 agosto del 2013, per chiarire le cause che portarono alla morte di Antonella Seminara, la puerpera deceduta a Sciacca a seguito di una gravissima emorragia. E come era prevedibile, a seguito delle risultanze della perizia, disposta dalla Procura di Nicosia, l’azione legale prosegue solo nei confronti di due ginecologhe in servizio al Basilotta. Escono dal procedimento, già in fase di indagini preliminari l’anestesista e le due ostetriche in servizio al Basilotta di turno quella terribile notte tra il 4 e il 5 agosto 2013. Sia loro che le due ginecologhe sono difese dall’avvocato Salvatore Timpanaro, ma il legale al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni. Nessuna dichiarazione nemmeno dai parenti della signora Seminara che sono rappresentati dall’avvocato Mario Consentino. La Seminara, quarantenne alla sua prima gravidanza, intorno alle 19 e 30 del 4 agosto 2013 era arrivata all’ospedale Basilotta dove era stata ricoverata per un distacco della placenta, i cui sintomi si sarebbero presentati già a partire dalle 18. Al Basilotta era stata presa in carico dai sanitari dell’unità operativa di ostetricia ed era stata sottoposta ad un cesareo anche se, così come era emerso subito e come la perizia ha confermato, per il bambino non si sarebbe potuto fare nulla perché era già morto all’arrivo della signora in ospedale. Dopo l’intervento, per precauzione, i sanitari avevano deciso il trasferimento in un ospedale dotato della rianimazione, ma l’elicottero, che era stato sollecitato attraverso i carabinieri, era arrivato dopo circa 3 ore. E nel frattempo per la signora Seminara pare fosse arrivata la temutissima Cid, una gravissima emorragia. All’arrivo a Sciacca, unico ospedale dotato di rianimazione con un posto libero, la signora era morta. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI ENNA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA