Enna

Sabato 23 Novembre 2024

Agente accusa: "Tracce di Dna su martello usato per violenza sessuale"

ENNA. «Sul martello vi erano tracce del dna dell'imputato». Ha risposto così un agente della squadra mobile all'avvocato Gianpiero Cortese, ieri al processo a carico di un operaio edile quarantenne di Enna. L'imputato, A.B., avrebbe aggredito ripetutamente la sua convivente e l'avrebbe sottoposta pure a violenze psicologiche, minacce e crudeltà, fra cui l'assurda morbosità di violentarla usando un martello. L'imputato, inoltre, l'avrebbe anche indotta a prostituirsi per usare i soldi giocando al "Gratta e Vinci". Ieri è stato il giorno dell'esame degli ultimi testimoni, in attesa che venga depositata la perizia sulle intercettazioni telefoniche effettuate dalla polizia. Il 1 dicembre, giorno della prossima udienza, saranno interrogati i periti e fissato il calendario per le conclusioni. Intanto ieri, dopo l'interrogatorio del poliziotto, a salire sul banco dei testimoni è stato un amico di famiglia della coppia, che ha deposto come teste "a discolpa", citato dal difensore di A.B., e ha risposto che lui, ogni volta che andava a far visita alla coppia, li ha sempre visti andare d'amore e d'accordo e che non li ha mai visti litigare. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI

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