ENNA. Avrebbe abusato più volte della figlia della moglie, di otto anni, convincendola a non raccontare niente perché altrimenti avrebbe ferito il «cuore della mamma». La Corte d’appello di Caltanissetta ha confermato la condanna a 5 anni per un immigrato ad Enna, M.E.., professione artigiano, che avrebbe anche cercato di comprare il silenzio della vittima con piccole somme di denaro o regalini vari.
I giudici di Caltanisetta hanno dunque confermato la sentenza emessa dal Gup di Enna. La difesa aveva fatto ricorso sostenendo che non vi fossero prove sufficienti, specie perché la bimba sarebbe stata troppo piccola per rendere una corretta ricostruzione dei fatti; mentre la madre, sempre per la difesa, sarebbe caduta in contraddizione. Adesso anche i giudici d’appello hanno creduto al racconto della bambina, confermando pure la condanna al risarcimento dei danni nei confronti della parte civile, assistita dall’avvocato Francesco Tavella.
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