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Ebola, medico siciliano contagiato
I colleghi: ama il prossimo e la ricerca

I colleghi dell’Umberto I: un professionista sempre aggiornato. Aveva presentato un progetto per creare un microreparto e studiare patologie legate al fegato

ENNA. Un continuo tam tam di voci e in poche ore ieri in città si è avuta conferma che l’infettivologo, che lavora all’Umberto I, ha contratto il virus Ebola in Sierra Leone ed è ricoverato da ieri a Roma nell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani. Il 50enne è catanese, ma ennese d’adozione per via del suo matrimonio e delle due figlie. Nel nosocomio è sceso subito il gelo e in un primo momento colleghi e amministrazione sanitaria si sono trincerati dietro il silenzio spezzato poi dalle dichiarazioni dello stesso direttore sanitario Emanuele Cassarà: «Restiamo in allerta per il collega che non è in gravi condizioni – dice - e siamo fiduciosi perché è in cura in uno dei migliori ospedali europei per questo tipo di patologia». Alcuni di loro, come il suo primario Luigi Guarneri, erano stati già avvisati dal medico stesso che sarebbe dovuto rientrare a lavoro i primi di dicembre.

«Lavoriamo insieme da molti anni – ci dice il primario Guarneri, che lo descrive come un medico a cui piaceva tantissimo la sua branca, ligio al dovere, gli piace il suo lavoro ed è sempre in cerca di esperienze professionali nuove forse anche per questo ha voluto fare quest’ultima. Curiosità scientifica sì ma molta voglia di aiutare il prossimo».

 

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