ROMA. Si sono aggravate notevolmente nelle ultime ore le condizioni del medico di Emergency colpito da Ebola e ricoverato all'istituto Spallanzani. Il paziente, secondo quanto si apprende, ha ora bisogno dell'assistenza respiratoria. Il bollettino medico di oggi, il numero dieci, sottolinea che «persiste un quadro clinico impegnativo, con ricomparsa di febbre» e la prognosi rimane riservata. Tuttavia, «il paziente è vigile ed interagisce con gli operatori sanitari che lo assistono». Nelle prossime ore, hanno annunciato i medici della task force che lo hanno in cura, il paziente effettuerà la seconda infusione del trattamento con il farmaco sperimentale iniziato il 2 dicembre. Le condizioni del medico italiano di Emergency sono degenerate nel pomeriggio di oggi ed in serata si è reso necessario ricorrere all'assistenza respiratoria. Nel bollettino medico reso noto dai sanitari questa mattina, le condizioni del paziente zero erano già definite come caratterizzate da un quadro clinico "impegnativo". Il paziente, al bollettino medico di stamane, era comunque vigile. Successivamente, il repentino peggioramento del quadro clinico. Insomma, la situazione è complessa, come spiega il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito: «È un paziente che ha bisogno di assistenza, con un quadro clinico che determina diverse situazioni, per le quali c'è bisogno di intervenire», ma al momento «non si possono fare previsioni». Ed è anche «troppo presto», ha aggiunto, per poter fare una valutazione dell'efficacia delle terapie sperimentali utilizzate per il trattamento. Riferendosi quindi alla ricomparsa della febbre, dopo il miglioramento nella giornata di ieri, Ippolito ha affermato che questa patologia «è fluttuante, ed i sintomi fluttuanti in queste situazioni ci sono. In ogni caso - ha ribadito - il quadro è impegnativo». Cresce dunque l'apprensione per il paziente italiano, mentre un altro cittadino americano potenzialmente infettato dal virus Ebola in Africa occidentale, dove si trovava per lavoro, sta per essere rimpatriato negli Stati Uniti dove sarà posto in osservazione all'ospedale Emory, vicino ad Atlanta. Non si sa ancora quando il paziente arriverà ad Emory e non è possibile anticipare dettagli per rispetto della privacy, afferma un comunicato dell'ospedale, che non indica in che Paese dell'Africa si trovi. Un riconoscimento ai tanti operatori impegnati in Africa arriva intanto dalla presidente della Camera, Laura Boldrini: «Sento forte il dovere di dare il riconoscimento che meritano ai tanti operatori umanitari italiani, impegnati nei posti più difficili e dimenticati del pianeta. Il 9 dicembre, alla Camera dei deputati - ha annunciato - prenderà la parola l'Italia dei medici e degli infermieri che in Liberia, Sierra Leone e Guinea portano impegno, grande professionalità ed esperienza». L'Italia degli operatori, scrive Boldrini su 'Io donnà, che, per partire, «non devono solo sfidare le proprie legittime paure, ma anche quelle di parenti e amici che consigliano loro di non andare perchè 'quando torni ci infetti tuttì».