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Meno reati a Enna, ma è allarme furti d'identità e frodi creditizie

Trenta casi in appena sei mesi. Ma nel giro degli ultimi due anni si è quasi triplicato il numero delle denunce in città

ENNA. Enna è una delle province dove l’incidenza del reato è più basso, ma ormai è allarme per i furti d’identità e le frodi creditizie. Negli ultimi sei mesi sono stati denunciati trenta casi a Enna, ma nel giro di due anni è quasi triplicato il numero delle denunce: nell’intero 2011 i casi individuati furono solo 26, mentre nel 2013 erano 71. E nei primi sei mesi di quest’anno si registrano ben 30 casi.
La Sicilia, nel complesso, è la seconda regione d’Italia per numero di frodi, un podio poco invidiabile per una classifica che vede in vetta la Campania. Le principali vittime sono società finanziarie e istituti di credito. I truffatori presentano nomi e credenziali di altre persone e così, usciti dalla Finanziaria o dal negozio dove hanno avuto accesso al credito, riescono a tenersi i soldi o la merce senza restituire niente. I furbetti, che se individuati rischiano condanne pesanti per truffa aggravata, sono prevalentemente ragazzi sotto i trent’anni, ma ci sono anche tanti truffatori “over 40”.
Chiedono di accedere al credito al consumo nei negozi – o a piccoli prestiti, per fantomatiche esigenze d’acquisto – e poi spariscono nel nulla, approfittando dei dati falsi forniti e tentando, spesso con successo, di raggirare la società finanziaria.
Ad agevolare le frodi c’è il sistema di approvazione dei piccoli prestiti, che per cifre non considerevoli in genere è piuttosto rapido, quando tutto sembra in regola. E così Enna, che dagli ultimi rapporti del ministero dell’Interno è venuta fuori fra le province più sicure d’Italia, in relazione al numero dei reati, si trova a dover fare i conti con un incremento continuo, di oltre 200 per cento in due anni, di una dinamica criminale relativamente nuova: le frodi creditizie (fino a tre anni fa, spiegano fonti investigative, non si superava mai uno o due casi l’anno).
A fornire i dati è il “Crif”, l’osservatorio sulle frodi. Nonostante la crisi economica e il conseguente calo del credito richiesto e erogato alle famiglie italiane, dalle elaborazioni prodotte da “Crif” nell’ambito della nuova edizione dell’Osservatorio sui furti di identità e le frodi creditizie, risulta che questo genere di crimini non accenna minimamente a diminuire; nonostante i controlli sempre più rigidi delle finanziarie e delle banche.

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