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Mafia a Enna, ultima condanna del processo Green line

Due anni inflitti a Luigi Russo per incendio doloso, Alfonso Di Marco totalmente scagionato

VALGUARNERA. Assoluzione piena per Alfonso Di Marco. Parziale condanna, ma solo a 2 anni per una delle due ipotesi di reato, incendio doloso, per Luigi Russo, con pena sospesa. Si è chiuso così l’ultimo stralcio del processo antimafia Green Line, che segue la maxi-inchiesta antimafia della polizia.

I giudici del Tribunale collegiale di Enna hanno prosciolto totalmente Di Marco, difeso dall’avvocato Antonio Impellizzeri, che era accusato di tentata estorsione. L’accusa di tentata estorsione cade pure per Russo, che è difeso dall’avvocato Sinuhe Curcuraci.

Russo però viene ritenuto responsabile, in veste di mandante, di un incendio doloso ai danni di un imprenditore edile. L’incendio, in pratica, sarebbe l’antefatto della tentata estorsione.

La Corte però ha scollegato i due fatti, ritenendo sussistente il reato di incendio doloso, ma assolvendo entrambi gli imputati, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di tentata estorsione. Di Marco, va precisato, con l’incendio non c’entrava niente, tanto che non è stato mai neanche indagato per questo.

In aula il Pm Roberto Condorelli aveva chiesto di condannare entrambi per tentata estorsione, pur escludendo per ambedue – tesi che ha accolto il Tribunale – l’aggravante di aver agito con metodo mafioso. I giudici hanno cancellato l’intera estorsione.

Soddisfazione viene espressa da fonti vicine alla difesa di Di Marco, che esce dal processo con un totale proscioglimento. Secondo l’avvocato di Russo, invece, questa sentenza, riguardo al suo cliente, dovrà essere impugnata. «Aspettiamo le motivazioni – è il solo commento – ma faremo certamente appello».

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