Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Chiodi sull’asfalto per fermare i carabinieri a Pietraperzia

Lo stratagemma prima del colpo al Banco di Sicilia Unicredit di Piazza Padre Pio, per ritardare l’intervento delle forze dell’odine: danni alle auto

PIETRAPERZIA. Hanno cosparso l'asfalto di viale Don Bosco, dal supermercato Giaconia alla caserma carabinieri cittadina, (lungo un centinaio di metri) di grossi chiodi a tre punte. Il tutto per ritardare l'intervento delle forze dell'ordine. Questo «lavoro» sarebbe stato fatto dai ladri prima di iniziare le attività per asportare il bancomat del Banco di Sicilia Unicredit di Piazza Padre Pio. Gli inquirenti hanno raccolto decine e decine di grossi chiodi, oltre un centinaio. Intanto continuano ad ampio raggio, da parte dei carabinieri, le indagini per fare luce sul colpo messo a segno nella notte tra mercoledì e giovedì. Il bottino è di circa ventimila euro. I chiodi a tre punte disseminati sulla strada sono molto robusti e resistenti. A farne le spese anche alcune auto dei carabinieri.

I militari dell'Arma sono tuttavia riusciti ad arrivare lo stesso nella zona del rocambolesco furto. Infatti i carabinieri si sono precipitati in piazza Padre Pio allo scattare dell'allarme dell'istituto di credito collegato con la caserma di viale Don Bosco. Il colpo era stato messo a segno nella notte fra mercoledì e giovedì, erano all'incirca le tre. L'attenzione delle forze dell'ordine è puntata anche su eventuali basisti. I ladri, infatti, avrebbero lavorato a colpo sicuro e sarebbero scappati dalla zona con altrettanta sicurezza e nel giro di poco tempo. Infatti i numerosi posti di blocco istituiti immediatamente dai carabinieri non hanno sortito effetti positivi. Intanto la zona, per buona parte della mattinata di giovedì, è stata transennata e il traffico deviato nelle strade vicine.

 

 

Digital Edition
Dal Giornale di Sicilia in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Caricamento commenti

Commenta la notizia