ENNA. Ancora una volta i familiari di un paziente si rivolgono alla Polizia per ricevere assistenza al Pronto soccorso di Enna. È accaduto domenica sera intorno alle 21 quanto all'ingresso dell'Umberto I si è presentato il consigliere comunale del Pd Michele Riccobene che accompagnava il padre. «Ho trovato una situazione assurda - dice il presidente della seconda commissione Bilancio di Sala d'Euno - almeno 30 persone che chiedevano assistenza con solo un medico e 2 infermieri in servizio». Riccobene denuncia persone su barelle, sedute su scomode sedie in attesa di cure che arriveranno con un ritardo epocale. E come potrebbe essere altrimenti con un solo medico in servizio.
«Al medico e ai due infermieri va il mio più sentito ringraziamento per l'opera svolta. Hanno fatto molto di più di quanto era nelle loro possibilità». Il consigliere però non ha fatto come tanti altri, arrabbiatura e basta. Ha preso il cellulare ed ha chiamato la Polizia chiedendo il loro intervento per constatare la situazione. «Vorrei sapere cosa è stato fatto da un anno a questa parte per migliorare il Pronto soccorso. Abbiamo celebrato anche un consiglio all'ospedale, tante assicurazioni e niente di concreto. Non mi fermo - conclude Riccobene - porterò la questione anche in consiglio». Circa un anno fa un'altra forte denuncia era partita dal primo cittadino Paolo Garofalo e da alcuni consiglieri che avevano fatto visita all'ospedale. Dopo le rassicurazioni iniziali e il trasferimento del Ppi, il punto di primo intervento sembra che tutto sia tornato come prima almeno in giornate particolari come la domenica. Il problema infatti resta sempre lo stesso: la carenza di personale. E di conseguenza l'organizzazione del lavoro diviene ingestibile anche sotto la gestione di Valenti subentrato a Pippo Grasso.
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