ENNA. Alcune offerte, che erano state presentate da operatori economici o responsabili di strutture ricettive interessati a ospitare, a pagamento, gli immigrati richiedenti asilo, erano troppo simili tra di loro. Per questo, il sospetto che alcuni operatori avessero in qualche modo comunicato tra loro prima di candidarsi, ha indotto la Prefettura a revocare, in autotutela, il bando per l'individuazione dei nuovi centri di accoglienza in provincia di Enna. Il provvedimento, fanno notare dalla Prefettura, non cambia la sostanza, né, tanto meno, le politiche per l'immigrazione coordinate dal ministero dell'Interno anche sul territorio ennese. E il prefetto Fernando Guida annuncia: «Il bando sarà ripubblicato e il numero di immigrati presenti in provincia resta invariato». Adesso, in pratica, deve essere pubblicato un nuovo bando. La precisazione preventiva sul motivo della revoca mira a evitare strumentalizzazioni, visto che si tratta di un provvedimento quasi "burocratico", deciso a seguito della richiesta di un parere all'Avvocatura dello Stato, al fine di evitare possibili contenziosi. «La procedura di gara non si era ancora conclusa - aggiunge il prefetto - ma era in corso la fase tra l'aggiudicazione provvisoria e quella definitiva. Prima dell'aggiudicazione definitiva abbiamo deciso di applicare un provvedimento di revoca in autotutela». Ma quanti sono e dove si trovano gli immigrati presenti in provincia di Enna, giunti nell'ultimo anno, da quando la Sicilia è stata presa di mira da una paurosa ondata di sbarchi di disperati, per le guerre civili che hanno insanguinato le loro Terre? In provincia di Enna, secondo i dati raccolti in esclusiva assoluta, ad oggi, ne vengono ospitati 321. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA