PIAZZA ARMERINA. Si è chiuso con venti condanne e cinque assoluzioni il processo per la maxi rissa del 28 settembre del 2009 all'interno del carcere di Piazza Armerina, nel corso della quale rimasero feriti o contusi dieci detenuti e tre assistenti di polizia penitenziaria. La furibonda lite, le cui ragioni sono rimaste oscure, è avvenuta proprio all'interno della casa circondariale, durante un momento che doveva essere di «socializzazione». La maggior parte degli imputati è siciliana, ma ci sono anche dei napoletani e alcuni detenuti extracomunitari, provenienti dal Marocco.
In 31 erano originariamente sotto processo, poi alcune posizioni sono state stralciate e ieri il giudice monocratico Alessandra Maria Maira ha emesso la sentenza di primo grado a carico dei primi venticinque. In quattordici vengono condannati a 9 mesi per rissa: sono Francesco La Marca di Saviano, in provincia di Napoli, Vincenzo Di Somma di Castellammare di Stabia, Santo Naselli di Nissoria, il marocchino Walid Harhour, Bafoday Ceesay del Gambia, Domenico Russo e Vincenzo Nappello di Napoli, il nigeriano Okamibo Okorie, il ragusano di Ispica Giuseppe Monti, il palermitano Giovanni Scavone, i marocchini Yunes Moutamid, Samir Fernane, Driss Guerine e Mohamed Ain Tomar. In sei prendono invece 3 anni e 3 mesi di reclusione: sono i catanesi Gaetano e Sandro Berti, Salvatore Bonaccorsi, Antonio Nigito, Giuseppe Scuderi (di Acicatena) e il serbo Zeliko Dinovic. Oltre ad aver partecipato, secondo l'accusa, alla rissa, i sei avrebbero anche colpito degli assistenti di polizia penitenziaria.
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