ENNA. Erano le 7,40 di un gelido 14 febbraio del 2003 quando la signora Maria L., guidando sulla Monte Cantina per andare a lavoro, ebbe un incidente stradale. L'auto slittò su una lastra di ghiaccio e carambolò di traverso. Lei non si fece male ma la macchina subì un danno di 1.630 euro. Per questa ragione adesso la signora, difesa dall'avvocato Gaspare Agnello, ha chiesto e ottenuto la condanna del Comune a un risarcimento danni: era tutta colpa del Comune, che non aveva sparso il sale e che, comunque, non aveva adottato tutti gli accorgimenti necessari per fare in modo che sulle sue strade non si verificassero incidenti. E così l'ente, oltre a dover pagare i 1.630 euro di spese necessarie per le riparazioni, è stato condannato anche a pagare altre 1.243 euro per le spese di giudizio, tra spese"vive" e compensi dell'avvocato. La sentenza è stata emessa dal giudice di pace Domenico Segreto. Secondo quanto si evince dal dettato del giudice, la richiesta di risarcimento danni «è ammissibile e fondata». Il giudice ricorda che la responsabilità dei proprietari e manutentori delle strade è "oggettiva", e per dimostrarla è sufficiente il «nesso di causalità tra la cosa in custodia (la Monte Cantina, in questo caso, ndr.) e l'evento dannoso», a meno che non si dimostri che l'incidente si è verificato per ragioni fortuite o inevitabili; o a meno che non fosse stata colpa della signora. E non è questo il caso. In aula si era costituito il Comune, che aveva contestato di non aver montato pneumatici da neve o catene. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA