ENNA. Sono circa le 12 e nella saletta d'attesa antistante l'ambulatorio dove si effettuano le vaccinazioni al secondo piano dell'Umberto I sono rimasti solo Federico e Rosario, il primo ha quattordici mesi e ieri ha finito il primo ciclo di vaccinazione, Rosario invece di mesi ne ha solo tre e ha appena fatto il primo vaccino della sua vita. Insieme a loro mamme, papà, nonni osservano ogni espressione aspettando che il dottore Franco Belbruno gli permetta di riportarli a casa. Quando si parla di vaccini, la mente ci porta ai pazienti più piccini oppure agli anziani ma in realtà l'Assessore alla salute oggi parla di «Calendario vaccinale per la vita» , perché il programma sistematico di prevenzione delle malattie non si riferisce solo all'età evolutiva, inizia nei primi mesi di vita, prosegue nell'adolescenza (pensiamo al vaccino contro il papilloma virus) ma si occupa anche delle fasce più deboli e non si limita alla campagna antinfluenzale.
Nell'anno appena trascorso sono state molte le polemiche suscitate dai casi di cronaca. Ricordiamo, ad esempio, i decessi a seguito della somministrazione del vaccino Fluad, che anche in città portarono un brusco calo delle adesioni. «Le donne in gravidanza non si sono più avvicinate - dice - per fare un po' di chiarezza ne abbiamo parlato con il responsabile Franco Belbruno. Prima c'era un calendario per le vaccinazioni che prevede una maggiore concentrazione di vaccinazione nei primi 15 mesi di vita con richiami periodici, poi vi erano i richiami decennali per difterite tetano o pertosse e in fine le vaccinazioni tipiche dell'età adulta ovvero gli antinfluenzale. Oggi non è più così e il decreto del 12 gennaio 2015 ha introdotto importanti novità nell'offerta vaccinale, che in Sicilia è una delle più complete.
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