AGIRA. Il suo ex convivente, ha raccontato una giovane agirina, era diventato un incubo. La chiamava ripetutamente o si presentava al lavoro, insultandola, minacciandola o baciandola contro la sua volontà. Per questo il giudice di Enna Vittorio La Placa ha condannato a 9 mesi di reclusione, con l'accusa di stalking, un messinese di 39 anni, V.A., di cui non si riportano le generalità per esteso per non rendere identificabile la vittima. La giovane, commessa di un negozio di abbigliamento, ha dovuto chiedere aiuto ai carabinieri, denunciandolo più di una volta, per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Secondo l'imputazione, in pratica, l'avrebbe minacciata e molestata, con frequenti telefonate e messaggi sul cellulare. Un'ossessione. L'avrebbe importunata anche con visite nel luogo di lavoro, percuotendola, danneggiandole il telefonino, trattenendola nei suoi movimenti e tentando di baciarla, provocandole un perdurante e grave stato di ansia, che l'avrebbe indotta anche a temere per la sua stessa incolumità. Per l'imputato, la Procura ha formulato pure l'aggravante di aver agito ai danni di una persona a cui era stato legato da una relazione affettiva.