ENNA. È diventato un vero epistolario quello che si consuma ormai dall'agosto 2012 tra il Tribunale per il Diritto del Malato e la direzione dell'Asp. Motivo di tanto scrivere? L'accesso dei mezzi pubblici, autobus urbani, all'interno dell'area del nosocomio ennese e la viabilità interna. Sono trascorsi tre anni dall'inizio di questa battaglia, si sono susseguiti tre direttori generali o facenti funzione e tanti proclami si sono sentiti in campagna elettorale ma di fatto nulla è cambiato, come ci spiega la stessa associazione ospedaliera a cui ci siamo rivolti. Di tale problema qualche mese fa se n'era occupato anche l'Osservatorio sulla Sanità. Autobus in ospedale, un capriccio? No, una necessità per le fasce più deboli della popolazione tra cui anziani e coloro che hanno difficoltà a camminare e raggiungere l'ingresso visitatori che dista 300 metri dalla fermata dell'urbano. Eppure l'ex commissario straordinario Giuseppe Termine il 17 dicembre del 2014 firmava un protocollo d'intesa con Lojacona, il patron di Sais Autolinee, autorizzando così l'accesso del veicolo. L'azienda mandava nei giorni successivi un autobus (il numero due, dimensioni medie) con tre funzionari che insieme a Lanzone, il presidente del TdM, si accertavano del percorso da compiere comunicandolo alla direzione e all'Ufficio tecnico.