ENNA. Undici familiari diffidano l’Asp di Enna per la mancanza di personale al Centro Diurno Alzheimer. Dopo la lettera del presidente dell'Aima, Ivano Chiarenza, mandata anche al prefetto, Fernando Guida, dove annunciava l’intenzione di cessare ogni collaborazione con l’Asp ennese per via del rapporto unilaterale adesso sono le famiglie (quattro di Enna) dei pazienti affetti da demenza senile che manifestano il loro disappunto. Il problema del resto rimane quello denunciato dall’associazione. A sentire il responsabile, l’Aima ha fornito esperti professionisti e personale parasanitario, mentre l’Asp ha ricambiato il favore riducendo i suoi dipendenti. La convenzione tra i due soggetti iniziò nel giugno del 2013 e l’associazione si impegnava a fornire volontari al Centro Diurno Alzheimer del Chiello, l’Asp avrebbe fornito un numero adeguato di personale dipendente con l’obiettivo di garantire il trattamento sociosanitario dei pazienti fornendo diagnosi, terapia e riabilitazione . «Si parlava di potenziamento ma l'Azienda non ha mai assegnato il personale». Per 18 mesi il referente Aima, quasi settimanalmente, ha sollecitato la direzione. «A causa della mancanza del previsto personale - evidenzia Chiarenza - il numero dei pazienti accolti dal Centro è stato limitato e i tagli fatti a svantaggio di specifiche figure professionali a trasformato i servizi dell’Asp in un trattamento socio assistenziale tipico delle case di riposo». Ad oggi, inoltre, il costo degli oneri assicurativi del personale volontario non è stato rimborsato, così come invece viene previsto dalla convenzione. Il direttivo Aima ritiene quindi che non esistano più le condizioni per continuare la collaborazione. Nel contempo alcuni esperti che vi prestavano servizio sono stati chiamati al San Raffaele di Cefalù (ad esempio Rossella Messina). «Non è decoroso per l'immagine dell'associazione – sottolinea il Chiarenza- collaborare dando un servizio inadeguato alle reali necessità assistenziali. Si nota, inoltre, l'assenza di una programmazione razionale delle risorse sanitarie da parte dell'Asp 4 in materia di patologie neuro-degenerative, quali trattamenti domiciliari, semi-residenziali e residenziali vi è inoltre l’inesistenza di protocolli sanitari aziendali comuni per la diagnosi e la terapia delle malattie neuro-degenerative».