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Randagimo, scatta l’allarme a Enna: «Procedere con le sterilizzazioni»

ENNA. "Solo un censimento certo, microcippatura e sterilizzazione potrà fare uscire il territorio cittadino dall'emergenza randagi che ormai vive da tempo". A sostenerlo è Cesare Fussone il consigliere comunale di Patto per Enna da sempre impegnato nella difesa dei cani e volontario dell'Oipa. Una delle due associazioni, l'altra è Alphadog, che lavorano da anni in questo campo. Il censimento e la microcippatura si rendono necessari perché oggi ad Enna ci sono tanti "finti cani randagi", animali tenuti nelle campagne ma che ufficialmente non appartengono a nessuno.

Un allarme che è risuonato sabato scorso con l'aggressione di un branco ad un turista francese nella salita di San Calogero. "E' un problema che si ripresenta costantemente con cucciolate multiple. Noi ogni giorno troviamo davanti la nostra sede scatole contenenti cagnolini appena nati. Non abbiamo più posto. Non ce la facciamo più". Ma c'è da attenzionare anche una questione economica: "Noi ci manteniamo con i contributi degli associati e di tanti cittadini che ci offrono buoni per comprare mancimi, non prendiamo soldi. Ma ogni giorno abbiamo bisogno per mantenere la struttura di circa 350 euro. Ed è difficile".

 

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