ENNA. «Solo un miracolo ha evitato che la mia cliente fosse l'ennesima vittima di un femminicidio. Chiederemo i danni, ma nulla potrà ripagare questa ragazza per le ferite morali e materiali subite». Così l'avvocato Gianpiero Cortese annuncia la costituzione di parte civile della giovane Daniela, nome di fantasia, al processo per tentato omicidio che vedrà alla sbarra il ventiquattrenne ennese Giovanni C., tuttora ai domiciliari, che la sera del 21 aprile scorso avrebbe cercato di accoltellarla e di strangolarla. La giovane era andata a casa sua per riprendere alcuni effetti personali, dopo la fine della loro relazione, e una volta qui sarebbe stata aggredita. L'avvocato Cortese assiste Daniela con il gratuito patrocinio, che spetta alle donne vittime di violenza. «Sono onorato di assistere questa giovane, in nome della funzione sociale dell'avvocatura, per la difesa delle persone più deboli - prosegue il penalista ennese -. La mia cliente è andata a vivere lontano da Enna per superare una volta per tutte questa brutta pagina della sua vita».