ENNA. È stata spostata in avanti la data, fissata per l'8 agosto, per il cambio al vertice della Procura. A tre giorni da quel termine, infatti, è ufficiale: il procuratore Calogero Ferrotti non dovrà più lasciare a Enna quel giorno, ma resterà ancora al suo posto, fin quando il Csm nominerà il suo successore. Dopo otto anni a Enna, il procuratore ha infatti chiesto e ottenuto di rimanere al suo posto, per non lasciare scoperto l'ufficio, sino a quel momento. E potrebbero volerci dei mesi, considerato che per il momento, per il nome del suo successore, non c'è neppure la proposta della commissione, che poi passerà al plenum dell'organo di autogoverno delle toghe, per la votazione finale. Restare a Enna, in pratica, è stata una decisione presa da Ferrotti, che ancora una volta ha dato prova di spirito di servizio e di grande senso dello Stato, lui che quando si insediò a Enna, per diversi mesi, dovette fare il lavoro di tre sostituti, gestendo praticamente l'ufficio da solo (ebbe un solo sostituto per alcuni mesi, poi un magistrato in applicazione dalla Procura generale, finché la situazione non si sbloccò). Evidentemente l'obiettivo è che non si verifichi ancora una situazione del genere, per un ufficio che è già in grande sofferenza, a causa dell'enorme scopertura d'organico: attualmente in servizio, oltre a Ferrotti, ci sono solo tre sostituti - Ugo Rossi, Francesco Rio e Ferdinando Lo Cascio - quando, secondo le tabelle del Csm, dovrebbero essere in otto.