ENNA. Sedicenti dipendenti di società energetiche o di telefonia, pronti ad «aiutare» le persone a risparmiare sulle bollette. Sono loro, sempre più spesso, i nuovi truffatori «porta a porta», che in certi casi avrebbero assunto atteggiamenti minacciosi nei confronti di clienti non interessati. Ne sa qualcosa l'ennese Mario Borrello, dipendente della Provincia in pensione - noto per le sue segnalazioni, puntuali, di fatti e situazioni di interesse pubblico che riguardano il capoluogo - che ha dovuto chiamare la polizia, dopo aver subito un tentativo di intimidazione al citofono di casa. «Un giovane mi ha detto di esibire la mia bolletta della luce, minacciandomi, dicendo che non sapevo a cosa andavo incontro se non avessi accettato - spiega Borrello - e a quel punto ho detto che avrei chiamato la polizia. La volante è arrivata in tre minuti e ha identificato più di 14 di questi giovani, che evidentemente stavano «battendo» la zona». In questi casi, la truffa è sempre dietro l'angolo. Mostrando la bolletta, infatti, l'interlocutore è nelle condizioni di accedere ai dati personali del cliente che aspira a procacciarsi, oltre ai dati relativi ai consumi. E spesso li usa in maniera fraudolenta, sottoscrivendo contratti con firme false.