ENNA. Operato d’urgenza ma dopo due giorni per un incidente domestico, che gli ha provocato una frattura al polso, e grazie alla prontezza di spirito della moglie che aveva fotografato la lastra. È la storia di Lucio Testa pensionato nicosiano che ha vissuto una brutta avventura dovuta ad un disservizio sanitario che il sessantanovenne vuole denunciare. Il 9 agosto Lucio Testa cade mentre pulisce il suo camper. Sbatte un braccio e il dolore è atroce. Corre in ospedale e al pronto soccorso dell’ospedale Basilotta, come a tanti altri in quel periodo, gli viene comunicato che è necessaria una radiografia ma non è possibile effettuarla perché il macchinario è rotto. Si replica lo stesso copione che si è ripetuto più volte, a partire dal 16 luglio scorso quando il macchinario che effettua le radiografie si era rotto e per riparalo è stato necessario quasi un mese. Al pronto soccorso del Basilotta gli viene consigliato di andare all’ospedale Umberto I di Enna per sottoporsi alla radiografia, ma di fare il viaggio con un mezzo proprio. A quel punto però, a differenza di molti altri casi, interviene l’ortopedico che insiste affinché il trasporto avvenga in ambulanza. “Stavo malissimo – spiega Lucio Testa – e non credo che avrei potuto affrontare quel viaggio, che già è stato atroce in ambulanza, in auto”. Arrivati all’Umberto I di Enna i disservizi non finiscono. “Siamo arrivati poco prima di mezzogiorno – continua Testa – ma abbiamo impiegato una mezzoretta per riuscire ad entrare a Radiologia. Era tutto chiuso. Quando finalmente ci hanno aperto mi hanno subito fatto fare la lastra, ma il medico che doveva guardarla è arrivato alle 17. Dopo avere visionato l’esame mi hanno detto che non potevano ricoverami perché non c’era posto e che dovevo tornare a Nicosia, mi hanno fatto aspettare per consegnarmi il cd con la lastra che però non arrivava e così alle 19 e 30 siamo ripartiti ma senza il cd. Fortunatamente mia moglie aveva fotografato le due proiezioni della lastra con il telefonino”. Quando alle 21 il signor Testa arriva al Basilotta l’ortopedico, dalle foto del telefonino, dice chiaramente al paziente che per la gravità della frattura l’intervento chirurgico, che è necessario, deve essere effettuato in un centro specializzato. “Ho firmato per uscire e sono tornato a casa. Mia moglie ha mandato le foto delle lastre a mia figlia che vive a Messina per cercare un centro specialistico”. Il giorno dopo, solo ad ora di pranzo, arriva da Enna il cd con le lastre, ma anche il consulto da Messina che conferma l’urgenza dell’intervento a cui Lucio Testa viene sottoposto il giorno dopo. “Mi sono sentito malissimo non solo perché avevo dolore ma soprattutto perché ho constatato un grave disservizio. Mai la nostra sanità era arrivata così in basso – sottolinea Testa che come ragioniere ha lavorato nell’area amministrativa dell’ospedale - nemmeno nei tempi più difficili”.