ENNA. Era stato ricoverato per malesseri attribuiti, dal medico di famiglia, a una sospetta influenza, ma ieri pomeriggio Calogero Tropea, 13 anni di Barrafranca, è morto, alle 19.30, dopo 6 giorni di ricovero nel reparto di rianimazione dell'ospedale Umberto I di Enna, senza che, secondo quanto sostenuto della denuncia presentata questa mattina alla Procura della Repubblica, ai familiari sia stata comunicata una diagnosi. Calogero Tropea, era stato curato in casa per una sospetta influenza e quando martedì scorso la febbre era improvvisamente aumentata ed erano sopravvenute le convulsioni, era stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Enna. Il ragazzino, secondo quanto riferito dai medici ai familiari, era ricoverato in rianimazione solo per precauzione al fine di sedarlo e scongiurare altre convulsioni. Solo il giorno dopo il ricovero i genitori avrebbero saputo da un'infermiera che il figlio era entrato in coma. Nell'esposto, presentato dall'avvocato Angelo Tambè, che assiste la famiglia Tropea, si legge che ieri mattina ai genitori era stato detto che le analisi indicavano che i valori si erano normalizzati. Alle 18.30 il ragazzo è stato trasportato dalla rianimazione alla sala Tac, dove secondo la madre sarebbe rimasto solo una decina di minuti e poi sarebbe stato riportato in rianimazione. Alle 19.30 ai familiari è stato comunicato il decesso. Il legale ha chiesto al magistrato il sequestro della cartella clinica e della documentazione ospedaliera, sottolineando che in 6 giorni nessuna diagnosi è stata data alla famiglia.