NICOSIA. Si sta trasformando in un giallo l’esistenza, presunta, di un protocollo dell’Azienda sanitaria provinciale 4 di Enna, sulla base del quale, non solo al Basilotta non si potrà partorire fino al prossimo 15 dicembre, ma dalla trentottesima settimana le donne non potrebbero più nemmeno essere seguite. A segnalare la novità, che aggiunge disagio al disagio della sospensione del punto nascita, sono le coppie in attesa di un figlio. La notizia però viene smentita dal direttore sanitario dell’Asp 4 di Enna Emanuele Cassarà.
Un paio di giovani coppie ci hanno comunicato che dopo essersi recate all’unità operativa di Ginecologia ed ostetricia del Basilotta per continuare ad essere seguite sono state informate che superata la trentasettesima settima e cinque giorni dovevano rivolgersi all’ospedale in cui poi sarebbe avvenuto il parto. Le coppie esterrefatte hanno stentato a crederlo, ma ciò che è era stato loro comunicato è stato ribadito loro più volte. La comunicazione dei sanitari sarebbe arrivata a seguito di un protocollo aziendale, dell’Asp 4 di Enna, secondo cui superata la trentasettesima settimana e 5 giorni il personale del Basilotta non può più seguire le donne in gravidanza. In questa situazione usare il condizionale è d’obbligo perché, come si sa bene, i sanitari dell’Asp 4 non sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni ufficiali alla stampa e quindi non possono né confermare e né tantomeno smentire.
Quindi informalmente un protocollo obbligherebbe le donne gravide ad affrontare le trasferte per Enna anche per i controlli pre - gravidanza, quali il tracciato che dopo un certo periodo, e a gravidanza avanzata, si fa anche ogni due giorni. Una situazione davvero paradossale che mette a rischio le donne, ma che dai vertici aziendali viene smentita. «Non c’è nessun protocollo che vada in questa direzione - smentisce nettamente Emanuele Cassarà, direttore sanitario aziendale - l’unico atto è la delibera con la quale si sospende l’attività del punto nascita dell’ospedale Basilotta dal primo settembre 2015 al 15 dicembre 2015». Cassarà fa riferimento alla delibera con la quale, fra le altre cose, è stato definito il cronoprogramma di adeguamento del punto nascita dell’ospedale nicosiano e che prevede l’adeguamento dei locali, l’assunzione di personale e l’acquisto di strumentazione. Inoltre proprio nel documento citato da Cassarà si stabilisce che le donne in gravidanza vengano seguite al Basilotta e trasferite al punto nascita dell’Umberto I di Enna solo per il parto. «L’assistenza rimane - conferma Cassarà - le pazienti continueranno ad essere seguite al Basilotta fino al momento del parto». Una precisazione, quella di Casserà, che mette un punto fermo e che sicuramente rassicura le mamme in attesa, ma il giallo del protocollo rimane.
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