Enna

Venerdì 22 Novembre 2024

Terre espropriate per creare area industriale, ex proprietari mai pagati

ENNA. Da quasi vent’anni le loro terre sono state espropriate, per creare la zona industriale di Dittaino. Un'enorme distesa di "pubblico interesse", 3 milioni 200 mila metri quadrati di terreno a metà tra Enna e Assoro, negli anni '70 fu destinata a realizzare il sogno industriale di questa provincia, dove le imprese potevano contare così su megalotti, superiori quasi sempre a 5 mila metri quadrati di terreno (ma a volte anche quattro volte più grandi). Peccato che i proprietari delle terre espropriate, trenta famiglie - che da allora si incontrano periodicamente, tra di loro, e hanno intrapreso, da molti anni, vincendole, delle battaglie legali contro l'Asi - non hanno visto il becco di un quattrino. Il loro "portavoce" è l'ingegnere di Enna Luciano Torregrossa. C'è chi possedeva piccoli lotti, poche migliaia di metri quadrati, che adesso, in virtù delle sentenze definitive, per le quali i Tribunali hanno disposto delle ctu, consulenze tecniche affidate ad esperti, dovranno essere pagati dall'Asi 5 euro al metro quadrato (frutto di un'elaborata stima, effettuata dai consulenti, che si chiudeva con la cifra di 10 euro, ridotte del 50 per cento in virtù della "pubblica utilità"); e chi, come lo stesso Torregrossa, si è visto espropriare - assieme ai suoi familiari - ben 15 ettari di terreno, finendo per vantare un credito di oltre un milione e mezzo di euro. I loro terreni, in sostanza, negli anni Settanta furono trasformati in zona industriale, un'area in grado di garantire agli imprenditori spazi immensi, rispetto a quelle zone industriali dove i capannoni vengono collocati in spazi stretti, claustrofobicamente accostati tra loro in maniera serrata, l'uno accanto all'altro. A Dittaino gli spazi, forse, erano leggermente ampi, ma funzionali rispetto a una zona che puntava ad assicurare il benessere degli imprenditori e dei loro operai, tra aiuole, spazi aperti e terreni circostanti. Oggi, però, una grossa fetta di quei terreni è costituita da aziende che hanno chiuso i battenti e terreni usati da pecorai e vaccari dell'hinterland, che li utilizzano per il pascolo.

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