ENNA. Fango e detriti sulle principali strade interne, alberi franati in mezzo alle carreggiate e anche una lampada per l'illuminazione stradale, che il vento ha staccato dai cavi a Enna bassa, crollata in mezzo alla carreggiata alle 9 del mattino, fortunatamente senza colpire le auto in transito. Si registrano disagi per gli automobilisti, costretti a mettersi in viaggio nonostante l'allarme rosso della Protezione civile, ma per il resto ha funzionato l'apparato di prevenzione, messo in atto per le precipitazioni intense che ieri mattina hanno colpito la provincia di Enna. La mossa più giusta, adottata da quasi tutti i comuni della provincia, è stata quella di chiudere le scuole. E anche per questo, evitando ingorghi, ha tenuto bene, quantomeno sino a ieri sera - anche se la situazione era in evoluzione perché in serata si prevedeva un ulteriore peggioramento - la macchina di sicurezza attivata alla Protezione civile ennese. Ha funzionato, insomma, il centro comunale voluto dal sindaco Maurizio Dipietro. Oggi le scuole dovrebbero essere riaperte. «È stato un bene che le scuole fossero chiuse, perché proprio le otto del mattino erano il momento centrale della bomba d'acqua che ha colpito Enna - spiega il disaster manager della Protezione civile, Lorenzo Colaleo - . Il Coc si è messo in moto già ieri pomeriggio (l'altro ieri), non appena si è saputo dell'allerta. Se alle 8 ci fossero stati in giro i ragazzi sarebbe stato un problema. Per il resto, a parte qualche albero caduto nelle strade per il forte vento e alcune bocce dell'illuminazione cadute a Enna bassa, tutto è andato per il meglio. Ma è un bilancio parziale, perché restiamo in stato di allerta». Anche i vigili del fuoco del comando provinciale sono dovuti intervenire per alberi pericolanti o caduti nel centro della carreggiata, a Pergusa e lungo alcune strade comunali. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE