ENNA. Tanti cittadini e operatori nel campo della sanità hanno accolto l’invito a partecipare all’open day delle cure palliative in occasione della giornata “Estate di San Martino”, promossa ogni anno. L’equipe dell’Hospice di Enna, diretta da Paola Viola, per tutta la mattinata, in collaborazione con le organizzazioni Onlus Samot e Andaf che si occupano di assistenza domiciliare per i pazienti terminali, e con tanti volontari delle associazioni che operano in ambito sanitario, tra cui Avo, Aido, Aism, Tdm, ha allestito banchetti informativi nella piazza antistante l’ingresso principale dell’ ospedaliero Umberto I. La manifestazione ha avuto l’intento di attirare l’attenzione sulle cure palliative, «oggi – spiegano i camici bianchi dell’Umberto I – salute non significava più solo guarire la malattia, ma anche curare nel corpo e nello spirito la persona con prospettive di vita limitate». A riguardo, il reparto di Enna, nato nel 2010 che possiede dieci posti per la degenza è diventato un punto di riferimento importante anche per molte famiglie di malati di cancro terminali. Purtroppo però queste cure «presentano una grande disomogeneità nel livello di assistenza tra le diverse regioni e sono accessibili solo ad una minoranza di coloro che ne avrebbero bisogno» si afferma nella nota diramata dalla Federazione italiana. Le cure palliative, a 30 anni dalle prime esperienze italiane e a 5 anni dalla legge quadro (legge n.38/2010) sono ancora poco conosciute dalle persone come risposta ai bisogni dei malati inguaribili e come diritto riconosciuto dallo stato.