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"Maestra violenta", chiesto il rinvio a giudizio ad Enna

ENNA. Tirate d'orecchio, scappellotti e umiliazioni. Erano questi, secondo la Procura, alcuni dei "metodi educativi" usati da una maestra d'asilo, in una scuola dell'infanzia della provincia, con i bambini più vivaci della sua classe. Per questo l'insegnante, che si è sempre professata innocente, per la magistratura requirente ennese deve essere processata per maltrattamenti.

Ed il procuratore Calogero Ferrotti ha chiesto il rinvio a giudizio. L'udienza preliminare si sarebbe dovuta aprire alcuni mesi fa, ma un impedimento dell'imputata ha fatto slittare tutto a questa mattina. Intanto, però, in aula sono già state depositate le richieste di costituzione di parte civile, a opera di alcune famiglie dei bambini, assistite dagli avvocati Sinuhe Curcuraci, Mauro Lombardo e Giuliana Conte.

L'accusa è sostenuta dal Pm Francesco Rio. Nell'autunno dell'anno scorso la maestra era stata sospesa - in quel momento l'inchiesta era nella sua fase centrale - per due mesi da scuola. Lo aveva deciso il Gip. Passati i 60 giorni, però, l'insegnante tornò regolarmente al suo posto. L'imputata, che è difesa dall'avvocato Gabriele Cantaro, secondo l'accusa, avrebbe sottoposto i bimbi a violenze psicologiche e fisiche. Lei si è difesa strenuamente sin dal primo giorno, negando di aver maltrattato gli alunni e sostenendo di avere sempre agito nel rispetto dei bambini e del proprio ruolo di educatrice.

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