ENNA. È l’ultimo stralcio del maxi-processo alla mafia ennese, che ha visto condannati quattordici tra boss e soldati dei clan di Caltagirone, Riesi e Messina, legati tutti a doppia mandata con la cosca di Enna, dello storico boss Gaetano Leonardo. Ora Giancarlo Amaradio, l’ultimo dei capimafia conosciuti del clan di Enna, già ripetutamente condannato per mafia e pizzo, è stato assolto da un’accusa di estorsione risalente al periodo in cui era minorenne.
Era la prima metà degli anni Novanta. E i resoconti dei processi, in effetti, narrano che solo sul finire di quel Decennio, quand’era all’incirca ventenne, Amaradio entrò a far parte dell’Onorata società, su decisione dello stesso Leonardo, da cui fu battezzato e a cui subentrerà, a un certo punto, per effetto della prolungata detenzione al 41 bis del suo «padrino».
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